La quinta serata del Festival, la Finale, chi vince, chi perde, il festival 2019
Vince il Festival di Sanremo 2019, 69 Edizione: MahMood
Il Volo, Ultimo, Mahmood questo il podio del Festival di Sanremo 2019
Sanremo 2019, i premi del Festival di Sanremo
Daniele Silvestri vincitore del premio della Critica, Mia Martini
Premio Sergio Endrigo alla migliore interpretazione: Simone Cristicchi
Premio Sergio Bardotti a miglior testo: Daniele Silvestri, Manuel Agnelli e Rancore con Argento Vivo
Premio Giancarlo Bigazzi miglior composizione musicale: Simone Cristicchi, Abbi Cura di Me
Premio TIMMUSIC, brano più ascoltato in streaming: Ultimo con i tuoi particolari
Saremo 2019, la finale. L’eroe è uno e si chiama Claudio Baglioni. Ci siamo arrivati, la manifestazione è volata via come l’olio, la grande sfida di Rai e del dirottatore è stata vinta. Si chiudono le luci sul piccolo teatro di provincia, presenzialisti, artisti, giornalisti, trucco e parrucco tornano allo loro quotidianità. Vincitori e vinti, tutti a casa, dopo una incredibile settimana di apparenza. E ora?
ll festival di Sanremo ha finalmente aperto ad un mondo di giovani. Un obiettivo chiarissimo a Claudio Baglioni che, a costo di perdere punti di share, ha portato sul palco dell’Ariston un gruppo di artisti rappresentanti del vero panorama musicale Italiano. Un Sanremo 2019, dal punto di vista musica, straordinariamente giovane e attento. Senza paure e remore, Baglioni e Rai sono riusciti in quello che sembrava impensabile fino a pochi anni fa: riportare su RAI1 una nuova generazione di pubblico.
Sanremo 2019 classifica e vincitore
- 24 Nino D’angelo e Livio Cori
- 23 Einar
- 22 Anna Tatangelo
- 21 Patty Pravo Briga
- 20 Negrita
- 19 Nek
- 18 Federica Carta Shade
- 17 The Zen Circus
- 16 Paola Turci
- 15 Francesco Renga
- 14 Motta
- 13 Ex Otago
- 12 Ghemon
- 11 Boomdabash
- 10 Enrico Nigiotti
- 09 Achille Lauro
- 08 Arisa
- 07 Irama
- 06 Danile Silvestri
- 05 Simone Cristicchi
- 04 Loredana Bertè
Oggi la musica di Sanremo è ai primi posti nelle classifiche il che vuol dire che Baglioni è riuscito in un compito difficilissimo, resistere e prendere una posizione unicamente a favore della musica riportando il Festival ad evento musicale e non a sola kermesse televisiva. Il Festival è stato il Festival delle Canzone Italiana e alla fine la scelta di avere solo ospiti italiani è stata strategica e coerente con l’obiettivo principale di rimettere il microfono al centro del palco e soprattutto darlo ai giovani. Ed in questo, pensando al presentatore visto che Baglioni non sembra essere interessato, Cattelan potrebbe essere una ottima new entry.
E ora? Ora, per la prima volta potrebbe succedere che il grande spot mediatico non si spenga totalmente con l’ultima voce del sabato. Ora potrebbe succedere che sull’onda di Sanremo tutti questi artisti diano effettivamente corso ad un nuova stagione musicale completando finalmente un ricambio generazionale in un processo organico tra musica live, etichette indipendenti, talent e pubblico.
A parte la musica e i duetti del Baglioni artista, allo spettacolo è mancato qualunque coraggio nel proporre un intrattenimento frizzante e satirico. Alcuni momento sono stati di una noia mortale. L’impressione è che ci siano stati dei diktat ben precisi, fatto sta che l’unico episodio di satira è stata quello di Pio e Amedeo subito redarguiti dal pronto tweet del nostro Ministro degli interni Salvini con tanto di selfie. Questo fiato sul collo, questa mannaia mediatica è controproducente per tutti.
La stampa, normalmente vera protagonista del festival, si è vista privata di argomenti, titoli e gossip e non ha trovato di meglio che creare un caso su Achille Lauro, il plagio, la droga, gli alieni, cavalcando ogni giorno una diversa questione nella speranza di raccogliere l’attenzione. A tenere duro sono state le testate tematiche che di musica si occupano quotidianamente e che se ne sono fregate di creare un caso letterario. In mancanza della notizia di gossip l’unica speranza è stata quella di creare il caso e da qui costruire la qualunque sul povero Achille, che, con tutto il rispetto, ha solo fatto una canzone un pò rock&roll.
Sanremo 2019, gli artisti che abbiamo preferito
- – Arisa per la folle freschezza del suo brano tra Mary Poppins e gli Abba,
- – Ghemon, per il mantra giapponese capace di scolpire i sogni di ogni notte.
- – Nek, ancora una volta Nek presenta una canzone scientificamente radiofonica.
- – Mahmood, Soldi per l’incredibile timbro e musicalità del pezzo
- – Ultimo, degno di podio
- – Achille Lauro e Boss Dom per aver riportato in auge la chitarra ed il punk e soprattuto per la lezioni di nichilismo estremo.
- – Shade e Federica
- – Motta per l’autenticità del suo stile.
Online il social che ha dominato la scena è stato Twitter con un pugno di profili fra i quali chiaramente TrashItaliano e la Selvaggia nazionale, sempre pronti a stigmatizzare ogni particolare, bravissimi, ma come fate?
Una menzione speciale per il Dopofestival con funambolico Rocco Papaleo, Melissa Greta Marchetti e la bravissima Anna Foglietta.
Su Sanremo 2019 ti segnaliamo anche
La polemica per l’uscita di Renga al dopofestival
Arisa, fatemi andare all’Eurovision
Alessandra Amoroso e Claudio Baglioni, l’ho voluta io
Rancore: La collaborazione con Silvestri mi da..
Claudio Busio: retroscena su Ligabue e Anastasio
Le canzoni che non hanno vinto ma che sono dei grandi successi
Ultimo, il grande talento, ecco lo speciale
Tutti i duetti della quarta serata di Sanremo 2019
Achille Lauro e Morgan il duetto
Arisa e Tony Hadley, il duetto