Da Sanremo Giovani – dove si è presentata con il brano Sotto Voce – a Sanremo con Egoista: il debutto di Shari sul palco dell’Ariston è sicuramente sentitissimo. E non poteva essere altrimenti, considerando il percorso della giovane cantautrice.
«Sto provando continuamente la canzone e posso dire di essere a buon punto. Mi devo preparare anche psicologicamente, più che altro. – ci dice Shari – La verità è che quando ho scritto Egoista non avrei mai pensato di portarla a Sanremo. Stavo scrivendo in cameretta ed ero insicura della mia scrittura, quel pezzo mi ha fatto riprendere. L’ho fatto sentire a mia sorella e le è piaciuto moltissimo. Ho riacquistato sicurezza. Poi l’ho portato in studio e con la produzione è diventato gigante. Non vedo l’ora di cantare, sia la cover che il brano, è la cosa che mi preoccupa di meno. Tutto il resto, invece, mi mette agitazione ma è normale. Con l’orchestra? È stato stupendo. Ma ogni volta che canto questo pezzo mi emoziono».
Egoista (Columbia Records/Lebonski 360°/Sony Music Italy) è stato scritto dalla stessa Shari e composto insieme a Maurizio Pisciottu (Salmo), Riccardo Puddu e Luciano Fenudi. Salmo sarà anche l’ospite della serata delle cover e duetterà con Shari sulle note di un medley di Zucchero.
«Non vedo l’ora. – commenta Shari – Abbiamo fatto le prove della cover e stava cadendo tutto. Sarà una figata, siamo contenti di cantare insieme e ci divertiremo. Zucchero, insieme a Mina, è il mio cantante preferito. Spesso canta con una donna e quindi ho pensato fosse perfetto per un duetto. Non dico altro».
E, in attesa di ascoltare nuova musica, chiediamo a Shari a che punto si sente del suo percorso artistico.
«Sarà banale – risponde – ma mi vedo uno scalino sopra l’inizio. Ho fatto tantissime esperienze e mi sento con un bel bagaglio. Se penso alle canzoni che ho scritto, so che non avete ancora sentito nulla di me. Assolutamente mi sento più a fuoco, anche riascoltando i brani dell’ultimo periodo ho capito chi sono. Sono riuscita a conoscermi grazie alle prime canzoni che scrivevo: riuscivo a capire cosa avevo dentro come se lo stessi raccontando a me stessa. Grazie alla musica ho capito me stessa e che c’è qualcosa di concreto».
Foto: Alina Brag via HELP