Heliocentrics, superbi fra cosmiche e immaginifiche visioni a Villa Ada
Un viaggio immaginifico attraverso universi e pianeti lontani. Non siamo soli su questa terra e i britannici Heliocentrics lo ribadiscono in un fantastico live, rigoroso ma corroborato da proiezioni di cosmiche ed ipnotiche immagini, a Villa Ada (per Roma Incontra il Mondo_Villaggi Possibili). La loro è una musica che si muove su coordinate sonore perfettamente in sintonia con la parte visiva di uno show particolarmente apprezzato dal pubblico.
Peccato per quelli che non hanno potuto partecipare: il consiglio è quello di non perdere il prossimo concerto della formazione inglese (venerdì 18 agosto) insieme alla leggenda della musica afro, Orlando Julius, in occasione dell’Ariano Folkfestival, in svolgimento dal prossimo 17 al 20 agosto ad Ariano Irpino.
D’altronde gli Heliocentrics (una sorta di working in progress che si modifica con l’avvicendamento di alcuni elementi) hanno raggiunto ormai una maturità tale da poter essere considerati una delle realtà musicali indie internazionali più stimolanti in circolazione. Certo, non mancano le affinità naturali con altri ensemble (la gloriosa Sun Ra Arkestra, in primis, con cui è in programma una prossima collaborazione) ma la musica del combo inglese si fonda su una serie di elementi sonori ben assortiti fra i quali rientrano, oltre al jazz, la world music, il post rock, la psichedelia, il funky, il kraut rock ed il trip-hop di matrice Massive Attack. Motore del tutto il poliedrico Malcom Catto, batterista e produttore, che, in quest’attuale versione dell’ensemble, si affida molto alla duttile e convincente vocalità della slovacca Barbora Patkova, performer in grado di catalizzare l’attenzione del pubblico anche per la sua indubbia carica sensuale.
Un’ora e mezza di musica avvolgente ed ipnotica, accompagnata dalle invenzioni vocali di Barbora e centrata, soprattutto, sui brani tratti dall’ultimo, bellissimo lavoro “A World Of Masks” sottolineano, così, la maturità raggiunta da una formazione in grado di rinverdire i fasti di innovative e sempre attuali sperimentazioni (molto diffuse negli anni ’70). E gli Heliocentrics sono sicuramente in grado di farlo con l’inventiva e le capacità tecniche che esaltano il loro percorso artistico.