Non esiste un gruppo heavy metal più heavy metal degli Iron Maiden. Sono un’icona ormai. Inglesi fino al midollo, mastodontici come il loro aereo privato. Eccentrici come Bruce Dickinson e la sua passione per il volo che spesso lo vede pilota del loro aereo che li porta da un concerto all’altro. Immaginari, come i loro mostri, che condiscono le copertine di tutti gli album. Mitici, come Eddie, la presenza infernale sul palco e in tutto il loro immaginario. Ecco, immaginate che impatto possa avere avuto l’annuncio di Steve Harris (il mitico bassista del gruppo) che il prossimo album sarà l’ultimo.
Mentre gli Iron Maiden sono nel pieno del loro The Book Of Souls Tour 2017 che ovviamente sta registrando tutti sold out, Steve Harris, il bassista e elemento fondamentale del gruppo, ha dichiarato al quotidiano inglese The Sun una dichiarazione che ha subito gettato nel panico le migliaia di fan del gruppo inglese:
Ci stiamo tutti prendendo cura di noi stessi molto più che in passato, per il futuro, chissà… Finchè Nicko McBrain sarà in forma, noi andremo avanti. Sono certo che abbiamo un altro album in canna. Almeno uno.
Ecco sta tutto in quel “almeno”. Dopo sedici album in studio, dopo aver cresciuto almeno due generazioni di metallari ed essere diventati un icona del rock per migliaia e migliaia di fan in tutto il mondo, quell'”almeno” è troppo vago per non creare scompiglio. L’ultimo disco The Book of Souls risale al 2015 e non faceva prevedere nessun calo di energia, ma forse, dopo diversi lustri spesi a dare tutto sul palco (i live degli Iron Maiden sono esperienze mitiche) potrebbe arrivare il momento di fermarsi.
La storia del rock ci ha abituato a grosse sorprese, ma anche a grossi ritorni, quindi se mai gli Iron Maiden dovessero decidere di fermarsi, possiamo sperare in un ritorno fra qualche anno, ma intanto continuiamo a goderceli.