Come accade spesso agli emergenti nel panorama musicale italiano, anche Fabri Fibra è stato bersagliato dal fuoco incrociato delle opinioni. Prima rapper underground, alternativo, poi re del pop sembra a suon di strofe rap, per poi diventare un rappresentante della vecchia scuola hip hop all’età di quarant’anni, Fibra è passato attraverso varie fasi. Un percorso molto movimentato, dagli esordi in provincia, al boom discografico, alle liti con i colleghi che ora è raccontato in un libro.
E’ in libreria Lo Spettro – Storia di Fabri Fibra, la biografia del rapper di Senigallia dall’esordio negli anni Novanta, ai successi da classifica, passando per il suo esordio come Fabri Fibra, che è del 2002 e si intitolava Turbe giovanili. Passo dopo passo, Mister Simpatia, Tradimento e Applausi per Fibra lanciano Fibra nell’Olimpo del rap e del pop, ma rimane un tipo che ama il confronto. Tanti i dissing, alcuni finiti anche in tribunale (quello che riguardava Valerio Scanu gli è costato una causa persa), sempre causati dall’irruenza delle opinioni di Fibra, che non filtra molto, ma anzi affida ai testi spesso il resoconto del reale.
A me questo libro piace per come è scritto, l’approccio è molto originale, per certi versi anche romanzesco. Viene descritta una parte fondamentale del mio immaginario musicale
La biografia ufficiale a volta sembra un backstage, fatto di racconti e storie a volte sembra un analisi del testo che passa al setaccio le parole del rapper di Senigallia. Fibra ha fatto un lungo percorso, dal nulla alle classifiche, sgomitando e litigando. Si è guadagnato un posto fra i rapper italiani a forza di intuizioni e di studio, che lo ha portato a concentrarsi sulle parole piuttosto che sull’estetica del rapper dissoluto e superficiale e questo ha fatto di lui un personaggio amato e odiato. Applausi per Fibra.