Ed è ancora una volta l’etnia Tuareg a regalarci vibrazioni sonore interessanti e creative che guardano al rock come alla tradizione musicale del proprio popolo.
Mdou Moctar, vocalist, chitarrista, musicista nativo Tuareg del Niger, riesce, con la sua musica, a fare un ulteriore passo in avanti verso un sound meticcio che rappresenti l’attuale e puntuale espressione del Continente Africano e parte integrante dell’universo rock occidentale.
“Ilana (The Creator)” è il suo nuovo album (in uscita a marzo per Sahel Sounds) ed è il primo in cui il musicista nigeriano si confronta con una vera band che rende più intense e varie le già originali e caratteristiche trame sonore elaborate da Moctar.
Dopo essersi cimentato con la tradizione acustica e folk del suo paese (“Sousoume Tamacheck”) l’artista Tuareg vira decisamente verso sonorità elettriche che risentono dei suoi ascolti più recenti. Non mancano riferimenti ad altri personaggi che hanno contribuito a far conoscere anche da noi quel coinvolgente sound, come i Tinariwen o Bombino, ma con Moctar il Saharian Sound riesce ad espandersi ulteriormente integrando le proprie peculiarità con espressioni tipiche di formazioni o singoli che fanno parte dell’immaginario rock. Ed a questo si aggiunge quella tipica capacità ipnotica della musica africana, virata in salsa psych e corroborata da soluzioni elettroniche. Nove composizioni che viaggiano alla grande e coinvolgono completamente (“Tarhatazed”, “Kamane Tarhanin” , la title track etc.) scritte e splendidamente eseguite da un artista così eclettico da interpretare anche (nel 2015) il ruolo da protagonista in una pellicola (la prima in lingua Tuareg) intitolata “Rain the Color of Blue with a Little Red In It” ispirata dal film del 1984 “Purple Rain”, con Prince nel cast.
Tonino Merolli