Con la data all’Unipol Forum di Assago (MI), si è chiuso il tour 2024 con cui Mr.Rain ha portato la sua musica, e il suo messaggio, nei palazzetti italiani.

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Pianeta di Miller chiama, Terra risponde. Dopo Ancona – dove ha debuttato –, Montichiari, Padova, Roma e Firenze, si è concluso all’Unipol Forum di Assago il tour nei palazzetti di Mr.Rain. Proprio nel palasport alle porte di Assago, un annetto fa, l’artista si esibiva per la prima volta forte del successo sanremese di Supereroi (in Italia e non solo). Ora, a dodici mesi di distanza e con il mercato iberico in attesa di un album in spagnolo attualmente in lavorazione, il bis sold out. Gettando lo sguardo attorno, il pubblico è particolarmente eterogeneo: ci sono bambini (tanti) con relativi genitori (non certo dispiaciuti di accompagnarli), adolescenti rigorosamente con fascetta da fan, venti-trentenni e oltre. Un bello spaccato di pubblico che vive il concerto con estremo rispetto, educazione – cosa per nulla scontata – e partecipazione.

Lo show, rodato ormai nel suo giro d’Italia, gira bene, senza flessioni o cali, anzi in un crescendo ben calibrato nella sua costruzione scenica ed emotiva. Ci sono le ballad ma anche pezzi rap della prima ora, passato e presente, hit e canzoni meno note del repertorio di Mattia.

Come un astronauta scintillante in viaggio tra il globo e lo spazio, Mr.Rain porta sul palco tutto il suo immaginario musical-poetico. A sostenerlo, un impianto scenografico lineare, minimal, ma d’impatto, che conferma quanto less is more. E gioca coi contrasti tra elementi attraverso visual potentissimi: acqua e fuoco, aria e terra, spazi immensi e microcosmi, legami e lontananze, sorrisi e lacrime.

Il messaggio dal palco

E fra le emozioni condivise, c’è spazio anche per il racconto di sé che va oltre il personale diventando testimonianza. “Ogni occasione è buona per fare la differenza – spiega l’artista – Questo è quello che voglio essere, la persona che sono e la persona che voglio diventare. E per farlo, devo raccontarvi quello che sono io. Sono stato una persona molto, molto chiusa e introversa; ho sempre avuto paura di mostrarmi per come realmente ero dentro di me”.

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“Quando stavo male, quando soffrivo, non riuscivo a chiedere aiuto, a fare il primo passo per chiedere una mano. E questa cosa non mi ha fatto vivere per tantissimo tempo. Ma quando ho cominciato a scrivere, ho trovato nella musica l’unico veicolo con cui alleggerire quel mio carico emotivo. L’unico modo con cui parlare alle persone, soprattutto quelle a me più care come la mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici”. “Non è una frase di circostanza – veramente lo racconto sempre –: le canzoni mi hanno permesso di vivere in equilibrio con me stesso. Quindi, ogni canzone è diventata una sorta di lettera che io spedivo, da I grandi non piangono mai per mia madre, a Ipernova per la mia ragazza e A forma di origami per mio papà. Dentro ho racchiuso tantissime cose che non ho mai avuto il coraggio di dire”.

E ancora, ricordando la genesi del brano Supereroi, Mr.Rain si impegna a mandare un messaggio importante in materia di salute mentale. “Questo palco – come lo sono stati quello del Festival di Sanremo, quello del Primo Maggio e tanti altri –, per me, è un’occasione per dare il mio contributo, provare a fare la differenza. Tre, quattro anni fa, ho vissuto un periodo veramente buio della vita. Mi ero chiuso in me stesso ed ero convinto di soffrire per certe cose per cui nessun altro potesse capirmi. Mi sentivo l’unica persona al mondo e, ovviamente, era una realtà distorta ma fino a quando non la vivi in prima persona non lo capisci”.

È importante fare il primo passo, che è quello più lungo, per cui servono tantissimo coraggio e forza”, conclude Mr.Rain. “Gli altri dieci arrivano con più facilità e capisci che non sei più solo: abbiamo paure condivise e storie molto simili. Di conseguenza, ti senti più forte. Dobbiamo imparare, anche con un po’ di egoismo, ad accettarci e mostrarci per come siamo, senza vergognarci. Tutti noi abbiamo un supereroe che vive dentro di noi; dobbiamo solo trovare quel briciolo di coraggio per tirarlo fuori”.

Mr.Rain, la scaletta del concerto di Milano (30 novembre 2024)

Lo show, due ore abbondanti, regala una palette di colori musicali particolarmente ampia con un piacevole coinvolgimento della band anche nella narrazione. La nota più inedita, almeno in un concerto, è l’ironia e l’autoironia che Mr.Rain si concede supportato dai musicisti, una scelta apprezzabilissima che consolida tra l’altro l’empatia con il pubblico.

Note di merito per l’arrangiamento e la narrazione su One Man Band, il liberatorio Non fa per me, la versione chitarra e voce di Figli della notte. A sorpresa arrivano anche gli ospiti: Clara in duetto su Un milione di notti, i Gemelli DiVersi con Marye Irama per Icaro. Tre perle in una collana già di per sé parecchio preziosa.

La setlist:

  1. Immortali
  2. La fine del mondo
  3. Paura del buio
  4. I grandi non piangono mai
  5. 9.3
  6. A forma di origami
  7. Meteoriti
  8. Un milione di notti con Clara
  9. One Man Band
  10. L’ultima volta
  11. Non fa per me
  12. Fiori di Chernobyl
  13. Ops
  14. Fuori luogo
  15. Mary coi Gemelli DiVersi
  16. Aria
  17. Figli della notte
  18. Carillon
  19. Qualcosa di grande
  20. Grazie a me
  21. Due altalene
  22. Rainbow soda (coi fan sul palco)
  23. Ti amo ma
  24. Honey
  25. Icaro con Irama
  26. Ipernova
  27. Sempre un po’ di te
  28. Pericolosa
  29. Supereroi

Immagini da Ufficio Stampa