Nada con passione, forza e personalità incanta Villa Ada
Ci sono artisti che raggiungono la maturità molto presto e danno il meglio di sé nei primi anni di carriera. Non è certo questo il caso della cantautrice toscana Nada Malanima (in arte semplicemente Nada), proiettata verso il successo discografico appena quindicenne con il celeberrimo brano “Ma che Freddo fa” e la successiva vittoria al Festival di Sanremo, nel 1971, con “Il Mio Cuore è Uno Zingaro”.
Trionfi inattesi e, forse, prematuri che per molti anni segnano il suo percorso artistico, decisamente mutato dopo il fortunato incontro con il grande cantautore Piero Ciampi nel 1973. Da qui nascono le premesse per un diverso modo d’intendere la sua passione che assume presto sembianze diverse e decisamente più interessanti e sfaccettate, accompagnate da quella per il teatro e la letteratura. E si forma così la Nada decisamente matura che abbiamo potuto ammirare e goderci in una magnifica serata nel fantastico scenario di “Roma Incontra Il Mondo – Villaggi Possibili” a Villa Ada (con una temperatura relativamente gradevole, nonostante gli oltre quaranta gradi registrati nel resto della città).
Accompagnata sul palco dagli ottimi A Toys Orchestra, band indie della provincia di Salerno con ben sei album all’attivo, e preceduta dalla brava Sarah Dietrich (live per presentare il suo primo album solista, “Una Storia Mia”) la musa di Gabbro dà così sfoggio delle sue originali e duttili capacità vocali che si uniscono ad altrettanto valide doti interpretative ed ottima presenza scenica. Avendo, poi, la possibilità di usufruire di un gruppo electro pop-rock di stampo british, come gli A Toy Orchestra, il repertorio scelto (ampio ed in grado di coprire le diverse fasi musicali vissute) si muove principalmente verso coordinate rock ed anche suoi limpidi successi (“Ma Che Freddo Fa” o “Amore Disperato”, cantati in coro da un pubblico che copre ogni fascia d’età) risentono positivamente di questa predisposizione.
C’è spazio, naturalmente, anche per momenti più intimi che, comunque, il pubblico segue con grande passione ed intensità (il primo bis con una grandiosa versione acustica di “All’Aria Aperta” o quella, altrettanto impeccabile, del brano vincitore del Premio Amnesty International Italia 2016, “Ballata Triste”). Insieme a quest’ultimo non mancano, poi, altri brani tratti dal più recente e davvero convincente repertorio di Nada (“La Bestia”, “Occupo Poco Spazio”, “All’Aria Aperta”) o canzoni presentate recentemente al Festival di Sanremo (“Luna In Piena”, “Guardami Negli Occhi”).
Il tutto riproposto attraverso la voce e la sensibilità odierna di un’artista che non finisce mai di stupire ed appassionare intere generazioni ammaliate dalla passionalità del suo discorso musicale. E con piena ragione!