Neema Fest 2018: a Roma, a Spazio 900, il 24 aprile arrivano le grandi star africane nel segno delle nuove sonorità del continente. Saranno infatti Yemi Alade, Fally Ipupa e Nelson Freitas i protagonisti di una vera e propria no-stop di 8 ore dedicate all’Africa contemporanea.
Neema Fest 2018: “Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide”
A ideare il Neema Fest, al motto “Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide” è Serge Itela, direttore artistico della manifestazione che abbiamo incontrato per saperne di più su quello che è il primo festival in Italia dedicato alla musica urban africana.
Neema Fest 2018: intervista a Serge Itela
Da dove nasce l’idea del Neema Fest?
Il Neema Fest nasce dall’idea di dare, finalmente, a roma e all’italia un festival afro visto dagli occhi di noi “afro-italiani”
Che cosa significa Neema?
Letteralmente, in swahili, neema significa prosperità.
Qual è lo scenario musicale oggi in Africa? Quali sono le tendenze?
Diciamo che l’afro-beat contemporaneo (diverso dall’afro-beat storico di fela kuti), partito dalla nigeria, è riuscito ad imporsi in tutto il continente ed è in continua crescita grazie anche ai social networks ed a piattaforme come youtube (grazie a cui non è più necessario avere contratti con una major o simili per promuovere la propria musica).
Come avete scelto gli ospiti in cartellone?
Volendo riuscire a rappresentare le tendenze dell’intero continente africano, abbiamo scelto i maggiori esponenti dei tre principali ceppi linguistici presenti sul territorio africano: Yemi Alade per quanto riguarda il ceppo anglofono, Fally Ipupa per quello francofono e Nelson Freitas per quello lusofono.
Qual è la percezione europea di queste star? Sono conosciute anche qui?
In Europa possiamo considerarle già delle vere e proprie star del jet-set musicale; in Italia sicuramente non godono ancora della stessa fama ma siamo all’inizio, in pieno work-in-progress.
Comunque sia, a prescindere dalla fama italiana o europea, sono dei veri e propri punti di riferimento per quanto riguarda il filone afro-beat (con tutti i suoi “sotto-generi”).
Africa lusofona, francofona e anglofona in un unico festival: che cosa significa portare in primo piano l’Africa oggi nelle sue molte sfumature? Quale vuole essere il messaggio di Neema?
Il nostro primo obiettivo è sicuramente quello di voler raccontare l’africa in tutta la sua bellezza, un’africa mai raccontata e troppo spesso ignorata; vogliamo dare un’accezione positiva, al di là della solita logica “assistenziale”: vogliamo dare il nostro contributo al processo di integrazione nel nostro paese, in un momento molto delicato riguardo alla questione migrante; quando dico “nostro paese” parlo dell’Italia in questo caso, non dell’africa, solo mediante la conoscenza si possono sfatare luoghi comuni che troppo spesso portano a pregiudizi e creano situazioni di tensione.
Neema Fest 2018: doppia tappa Milano-Roma
Ci sono altri appuntamenti in programma?
Sabato 21 aprile avremo un evento a milano, in occasione del salone del mobile, con ospite Fally Ipupa: una sorta di launch-party del festival romano previsto per martedì 24 aprile allo spazio 900.