Si intitola ‘CVLT’, rigorosamente con la ‘v’, il primo joint album di Salmo e Noyz Narcos. Un titolo attorno al quale i due rapper hanno costruito non solo un concept musicale ma un vero e proprio immaginario. Un mondo dalle ispirazioni horror a cui anche il maestro Dario Argento ha prestato la propria esperienza realizzando un cortometraggio ad alto tasso ematico. “Il mondo dell’horror mi piace come immaginario”, spiega Salmo ricordando i primi traumi ‘in positivo’. “Ho passato tutte le notti estive da ragazzino a vedere notte i film horror che davano ogni mercoledì in tv. Forse le nuove generazioni non sono così attratte dal genere. C’è ancora, però quando eravamo ragazzini noi, era molto più presente”.
Aggiunge, quindi, Noyz Narcos: “Da ragazzini non volevamo vedere altro che questi mostri schifosi e tutto ciò che ci piaceva era collegato all’horror. È stato il primo genere a cui mi sono appassionato, la cosa che tutti bramavano era che qualcuno avesse a casa una videocassetta. Oltre ai classici che conosciamo bene, eravamo sempre alla ricerca di queste videocassette horror anche perché, quando sei pischello, quello che è proibito ti piace. E quando c’era scritto ‘VM 14’ e lo vedevi a 12 anni, ti sentivi un figo. Ci faceva paura, ma ci piaceva nel senso che non ci spaventava realmente. Ci piaceva proprio e ci divertiva in qualche maniera. Probabilmente è quello che abbiamo incarnato nel nostro immaginario, anche musicale”.
E chi, meglio di Dario Argento, avrebbe potuto trasformare in immagini le intenzioni di Salmo e Noyz Narcos? “È il king del genere” affermano entrambi raccontando la collaborazione con il maestro. “Con tutto che la nostra cultura, il nostro genere musicale è nato in America, entrambi volevamo comunque portare qualcosa che ci appartenesse di più. Avremmo potuto, per esempio, contattare un regista da oltreoceano per fare qualcosa del genere, ma Dario Argento è veramente un top player in questo culto che è il cinema horror”.
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“Ci abbiamo provato e, con nostro grande stupore, ha sposato la causa, anzi è stato entusiasta di collaborare ed era molto incuriosito quando siamo andati a casa sua a parlargli del progetto”, aggiungono i due rapper. “Complice forse anche il linguaggio del rap, che in questi giorni sta un po’ sulla bocca di tutti, più del solito… e magari ha visto che noi eravamo veramente fissati con questa roba, quindi ha pensato che potesse essere una cosa figa”.
E, in effetti, Salmo e Noyz sono quantomeno i primi artisti che si fanno ammazzare presentando un disco. Ma potrebbe non finire qui: “Guarda, c’è un’idea…”, ammette Salmo. “Si pensava anche di fare un prequel o uno spin off, di quello che avete che avete visto, con quei due personaggi a cui abbiamo lavorato. Noi siamo esattamente Salmo e Noyz nel film, siamo sempre noi però ci siamo adattati più o meno alla storia. E se dovessimo fare un prequel sarebbe molto interessante”.
‘CVLT’, il primo album insieme
Amici da anni, ‘CULT’ realizza una volontà di collaborare insieme coltivata da tempo. “Abbiamo parlato parecchio di una collaborazione, quindi era una cosa che era in ballo da non troppo tempo dopo che ci siamo conosciuti. Perché comunque ci siamo subito presi bene come artisti e ci siamo trovati parecchi punti in comune. Abbiamo pensato che poteva essere figo, un domani, fare una roba insieme. Quel domani è arrivato e insieme abbiamo lavorato molto bene, per lo meno non ci siamo menati. Quindi è andata bene”.
A convincerli definitivamente a pubblicare un album insieme, è stato un live che li ha visti condividere il palco. “L’idea iniziale era quella di scambiarci le basi dei nostri pezzi più famosi che avevamo e risale a un concerto”, ricordano. “Suonavamo insieme la stessa sera e non avevamo voglia di fare il live convenzionale: eravamo a un livello abbastanza equivalente come di notorietà, quindi ci siamo detti ‘perché non mischiamo i due live insieme e facciamo un po’ di pezzi per uno? Tanto ci conosciamo, conosciamo i pezzi l’uno dell’altro, non risulterà così difficile cambiare una scaletta’. L’abbiamo buttata un po’ in caciara ma la cosa è venuta molto figa ed è stata talmente accolta bene dal pubblico che probabilmente ci ha spinto a dire che era il momento di fare un disco insieme”.
Del resto, si fa notare a Salmo e Noyz Narcos, che quest’anno in parecchi hanno avuto l’ida di un joint album. “Sembra che tutti lo stiano facendo o l’abbiano fatto da tutte le parti del mondo, è vero”, riconoscono. “Pure gli anni del Covid probabilmente hanno rallentato molti progetti, quindi può essere pure che in altri anni saremmo arrivati un po’ prima di tutta questa ondata. C’è da dire anche che molti artisti, conoscendoci e sapendo che stavamo lavorando insieme, hanno cavalcato quest’idea dopo che ci hanno sentito confabulare… Così si sono ispirati a noi, come noi stessi ci siamo ispirati ad altri che l’hanno fatto prima di noi”.
“Eravamo entrambi reduci da un album solista, l’ennesimo album solista, perché ne abbiamo fatti parecchi”, proseguono i due artisti. “Fare un album solista richiede molta energia, molte idee, molto tempo ed eravamo entrambi sicuri che condividerne uno sarebbe stata una cosa più veloce e più stimolante per entrambi. Dopo un disco solista, sei sfiancato e non hai voglia di rimetterti al lavoro un’altra volta quindi l’idea di dividersi i compiti sicuramente ha allietato tutti e due”.
Sul titolo, poi, Noyz Narcos spiega: “È un modo di dire del nostro vocabolario, per indicare qualcosa su cui nessuno può dire niente. Ne abbiamo discusso insieme perché non era ben chiaro come titolare l’album: di solito, per me, il titolo è l’ultima cosa che scelgo mentre Mauro aveva le idee più chiare dall’inizio. Non mi ricordo di preciso, ma credo fosse una notte in cui stavamo registrando e, in pratica, il titolo era già lì, davanti ai nostri occhi. Continuavamo a ripetere ‘che culto questa traccia, che culto sto pezzo’…”.
“Come nel Rasoio di Occam, per cui in un problema la risposta più semplice è quella giusta, no?”, aggiunge Salmo. “Stavamo cercando il titolo dell’album e ne avevamo buttati giù un paio, però come dice Ema culto è un termine che soprattutto lui usa molto. Ed eccolo lì, il titolo, però con la ‘v’ così quando lo cerchi sul web esce solo quello”.
La tracklist di ‘CVLT’
- ANTHEM
- CRINGE
- INCUBI
- RESPIRA
- MIRACOLO
- CVLT
- BRUJERIA
- CROCI € CRISTI
- MY LOVE SONG 2
- KILOMETRI
- MALEDETTI
- GRINDHOUSE
- MATRIOSKA
- NIGHTCRAWLERS
- LA FINE
Foto di Giulia Parmigiani da Ufficio Stampa