Riparte, con otto nuovi episodi, il podcast ‘Time to Move’ dedicato al mondo dei viaggi: la nostra intervista a Roberto Parodi.

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Dopo una prima stagione da oltre un milione di visualizzazioni – 835.000 su Instagram e 115.000 su YouTube – il videopodcast di MOVE torna sul canale YouTube di MOVE Viaggi e in versione audio su Spotify e Apple. Alla conduzione di Time to Move, ritroviamo Roberto Parodi. Giornalista, scrittore e viaggiatore incallito, pronto a incontrare ospiti da mondi differenti per farsi raccontare le avventure che hanno cambiato le loro vite.

Seconda stagione del podcast, come sarà?
Sarà sicuramente interessante e varia come la prima e speriamo anche di allargare ulteriormente il nostro pubblico. Quest’anno abbiamo voluto ampliare il tema dal viaggio in se al viaggio come esperienza di trasformazione di vita.

Ormai anche quello dei podcast è un settore con una scelta vastissima, come riuscire a distinguersi? E, quindi, cosa piace del suo progetto a chi la segue?
Quello che mi piace particolarmente di questo progetto è il fatto di poter scoprire cosa c’è dietro a persone che fanno un lavoro di successo o che fanno mestieri particolari. Scoprire cose e lati più nascosti e meno evidenti. Questo è il mio interesse da giornalista. Dal punto di vista, invece, di un prodotto come è il podcast Time to Move, ora alla seconda edizione, l’intento è quello di invogliare chi lo ascolta a fare una nuova esperienza. Certamente un’esperienza di viaggio, che è il tema principale del podcast, ma può essere anche lo stimolo per un’esperienza di vita di qualsiasi genere. Per lanciarsi in una nuova sfida. Questo diciamo è il prodotto come vorrei che venisse percepito.

Time To Move Roberto Parodi
Immagine da Ufficio Stampa

Negli episodi precedenti si sono raccontati personaggi provenienti da diversi mondi. Che cosa può anticipare suoi prossimi ospiti?
Anche in questa edizione abbiamo personaggi di varia provenienza, dal mondo dello sport professionista o amatoriale, da chi proveniente dal mondo della musica o dello spettacolo a chi sta muovendo i primi passi con una nuova start up.

Raccontare l’esperienza di viaggio in un podcast implica una scelta di approccio e di linguaggio che sia adatta anche al mezzo utilizzato. Qual è quella di Time to Move?
Il mio linguaggio, che chi mi conosce e segue conosce sicuramente, è sempre quello che mi contraddistingue in tutte le mie attività tra interviste, conferenze e anche nei miei video. È un linguaggio molto sintetico, diretto, che va dritto al punto, che non si risparmia anche qualche espressione più colorita ma che cerca di essere anche ironico, mai troppo serio che rispecchia anche l’approccio con cui ciascuno dovrebbe iniziare un viaggio.

Quali sono stati gli aspetti che più l’hanno sorpresa relativamente all’approccio al viaggio da parte dei suoi interlocutori?
Sicuramente il fatto che ognuno ha fatto viaggi secondo il proprio stile, ciascuno ha portato con sé il proprio modo di viaggiare che poi con il tempo ha migliorato e maturato. Persone che hanno intrapreso questi viaggi non per passare del tempo ma proprio per esercitare la loro attività di viaggiatori, per fare nuove esperienze. Quindi la cosa più interessante è stata la cura con cui hanno viaggiato. Nessuno dei miei intervistati mi ha detto di essere andato in un posto per rilassarsi, tutti mi hanno citato luoghi, dalla Namibia alla Thailandia, perché volevano fare vedere, fare, cimentarsi in una cosa particolare. Questo è sicuramente il filo rosso che ha unito tutti gli intervistati del podcast. 

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Quanto la scelta di una destinazione e le stesse abitudini di viaggio svelano del carattere di una persona?
Moltissimo. Il viaggio è sicuramente la punta di diamante di quello che ognuno vorrebbe conoscere, del modo personale di ciascuno per rilassarsi e passare il tempo. Ci sono i viaggiatori che cercano il lusso e la coccola, e vanno in luoghi esclusivi dove si possono rilassare, e ci sono altri – e che sono la categoria a cui io appartengo – che per volontà di conoscenza – e indipendentemente dal budget – preferiscono andare in località meno famose dove poter fare esperienze di vita, di contatto con la gente locale, vivere quindi esperienze molto più veraci e reali.

Qual è il consiglio di base, imprescindibile, prima di qualunque viaggio?
Approcciare il viaggio con grande rispetto verso il posto dove si è ospiti. E questa non è soltanto la solita affermazione inclusiva e di rispetto delle minoranze, è proprio una dritta “salva vita”. Non si viaggia sempre in luoghi come l’Italia, la Francia o l’Inghilterra. Se si va in continenti lontani o tra popolazioni sconosciute il grande rispetto potrebbe fare la differenza tra un grosso problema e una vacanza tranquilla.

Gli ospiti della seconda stagione di Time to Move

La partenza della seconda stagione è prevista per maggio 2025, sempre disponibile online sul canale Youtube di MOVE – dove è ancora possibile vedere gli episodi della prima stagione – e in versione audio su Spotify e Apple. Ecco gli ospiti delle puntate in arrivo:

  • Fabio De Vivo (14 maggio): DJ e speaker radiofonico, racconta i suoi viaggi legati agli sport estremi in Tanzania, Lisbona e Alto Adige, con sogni di Giappone, Norvegia e Perù. 
  • Natalia Mastrota: Figlia di Natalia Estrada e Giorgio Mastrota, amante del trail running, condivide i viaggi d’infanzia e le destinazioni scoperte grazie alle gare da 100 km. 
  • Romolo Ranieri: Da Parma alla Nuova Zelanda, ex rugbista diventato velista professionista con Luna Rossa, racconta una vita di gare e viaggi. 
  • Francesca D’Alonzo: Motociclista overland, ha trasformato la passione per le moto in avventure in Afghanistan e Iran, ispirando i follower a inseguire i sogni. 
  • I Two Twins: Fabrizio e Valerio, modelli, DJ e concorrenti di Pechino Express, parlano del loro percorso dalle Marche al mondo, tra aneddoti da gemelli. 
  • Patrizia Bruno: Autrice e videomaker, racconta il viaggio al femminile dalla Francia alla Guinea Bissau, diventato il documentario GUTS. 
  • Sofia Montagna: Ex eptatleta e influencer, condivide i viaggi per le maratone, come quella di New York, e il suo stile di vita sano. 
  • Monica Boggioni: Nuotatrice paralimpica con 6 medaglie, racconta la sua carriera, l’evoluzione degli sport paralimpici e i viaggi in destinazioni meno accessibili. 
  • Maria Dolores Secco: Scrittrice, parla della rinascita dopo la violenza di genere, attraverso la scrittura e la condivisione con altre donne. 
  • Regina Baresi: Ex capitana dell’Inter femminile, racconta l’evoluzione del calcio femminile, aneddoti di carriera e progetti futuri.

Hashtag ufficiali #TimetoMove #TimetoMoveVodcast.