Alessandra Celletti è un’artista che sfugge ad ogni abituale criterio di catalogazione. Fortunatamente, perché questo significa che siamo di fronte ad un personaggio poliedrico che vive il suo tempo pienamente (con sguardo attento al futuro), ma non dimentica grandi intuizioni e suggestioni di un passato che ancora influenzano il nostro presente. Una missione vissuta attraverso pagine musicali indimenticabili, concreto impegno sociale ed un’estrosità, mai fine a se stessa, che si manifesta anche attraverso l’uso di curiosi ed originali capi d’abbigliamento. Il tutto corroborato da iniziative uniche ed inimitabili, come il famoso tour “Piano Piano On the Road” che ha visto il suo pianoforte trasportato sopra un camion fin nei luoghi più isolati, per portare la musica a tutti quelli che normalmente hanno difficoltà nell’assistere ad un concerto. Ed anche la produzione discografica si muove su queste coordinate regalandoci oggi un affascinante viaggio nel passato attraverso la straordinaria reinterpretazione di alchimie musicali già fonte d’ispirazione in “Hidden Sources”, l’album scritto più di venti anni fa quando l’artista viveva a Praga.
“Sacred Honey” è il titolo del nuovo lavoro (uscito su tutte le migliori piattaforme digitali e, ad aprile, disponibile su cd con tre brani extra) che la pianista ha nuovamente dedicato al filosofo, mistico, danzatore, scrittore e maestro di danza greco-armeno Georges Ivanovic Gurdjieff ed al pianista e compositore russo Thomas de Hartmann (compositore di centinaia di brani per pianoforte dettatigli da Gurdjieff al ritorno dai suoi viaggi in oriente). La Celletti affronta il tutto con la consueta abilità e gusto rendendo assolutamente memorabili queste storiche ed uniche pagine musicali anche, come è nelle sue naturali caratteristiche, attraverso nuovi suoni elaborati elettronicamente insieme all’uso dell’harmoniun (strumento assai caro a Gurdjieff).
Al progetto contribuisce, inoltre, il poli-strumentista Daniele Ercoli (contrabbasso, kaval ed eufonio) che aggiunge fascino ed ampiezza all’insieme. “Sacred Honey” è comunque qualcosa che travalica la semplice esperienza musicale, incarnando (anche attraverso il suo titolo) la bellezza della vita nell’essenzialità delle cose. Essenziale come l’ape che rappresenta l’ultimo baluardo contro una possibile estinzione dell’umanità. O come Alessandra Celletti stessa che avrà modo di ricreare queste splendide atmosfere racchiuse in “Sacred Honey”al tramonto del prossimo 15 aprile (Monk Club ore 19.51), accompagnata dal poli-strumentista e compagno d’avventura Daniele Ercoli.
Tonino Merolli