La quarta serata del Festival di Sanremo è quella dedicata ai duetti. Ecco con chi esibiranno i cantanti in gara, rivisitando i loro inediti.
La serata dei duetti, la quarta, è spesso la più piacevole perché i brani, come quest’anno, si leggono in una nuova luce e si arricchiscono del contributo di nuovi artisti.
Quest’anno l’effetto è stato amplificato dal grande lavoro di Claudio Baglioni, dirottatore e vero mago nel saper scattare, con tanta lucidità, una fotografia della musica italiana così convincente.
Vediamo ora i duetti
Federica Carta e Shade con Cristina D’Avena: Senza Farlo Apposta
Chiudi gli occhi e sembra di vedere Lady Oscar. Cristina D’avena bellissima voce che aiuta questo pezzo molto radio e riconoscibile.
Motta e Nada: Dov’è l’Italia
A legarli la loro terra, la Toscana. La scelta di Nada è perfetta per il mood del pezzo. Questo ragazzo è un artista da 10 e lode ed il pezzo è uno dei nostri preferiti. Alla fine della serata è il pezzo che vince i duetti.
Irama, Noemi: La ragazza con il cuore di latta
Lei ha quella forza naturale che rende viscerale ogni verso. Irama una prima esperienza molto riuscita.
Negrita, Roy Paci e Enrico Ruggeri: I ragazzi stanno bene
il fascino di un ritornello classico, il carisma e la classe di Ruggeri fanno il resto
Arisa e Tony Hadley con i Kataklò: Mi sento bene
Uno dei duetti più astrali, Tony Hadley che canta in italiano è magnetico. La scelta perfetta ed il pezzo è divertente.
Mahmood e Guè Pequeno: Soldi
Mahmood che timbro pazzesco, un vero outsider, lui ha una canzone stupenda ed incarna un pop internazionale alla Trevis Scott. Spettacolare!
Ghemon con Diodato e Calibro 35: Rose Viola
Il pezzo è valorizzato dall’intervento dell’angelico Diodato e dal sound inconfondibile di Calipro 35. Ghemon è un grande artista.
Paola Turci e Beppe Fiorello: L’ultimo Ostacolo
Fiorello ha una voce meravigliosa e l’accoppiata è omogenea.
Simone Cristicchi e Ermal Meta: Abbi cura di me
Zen Circus e Brunori Sai: L’amore è una dittatura
Un grande mix che esalta la qualità del pezzo. Brunori poi coccolassimo nel dopofestival.
Arrangiamento arricchito da un arrangiamento di fiati stile news Orleans
Anna Tatangelo e Syria: Le nostre anime di notte
Un tuffo nel passato due giovani donne con una storia così radicata nel passato della tradizione. Tenerezza vedere Syhria adulta e ricordarla come la giovane ribelle.
Loredana Bertè e Irene Grandi: Cosa ti aspetti da me
Loredana Bertè è una bomba atomica ma Irene Grandi è riuscita a dare al pezzo ancora qualcosa di più.
Ultimo e Fabrizio Moro: I tuoi particolari
Ultimo sta andando fortissimo nelle classifiche, nella performance con Moro la sensazione è che i due abbiamo una tiro troppo simile e che Moro, nella sua drammaticità, sovrasti Ultimo.
Nek e Neri Marcoré: Mi farò trovare pronto
Bello il pezzo e Neri Marcorè
Al dopofestival Nel si esibisce in Message in The Bottle dei police. La sua voce è identica a quella di Sting lo sapevamo e la performance è da Urlo, che divertente questo dopofestival. Rocco Papaleo fuori di testa come se non ci fosse un domani.
Daniele Silvestri e Manuel Agnelli: Argento vivo
Sempre con Rancore il pezzo si è arricchito di una bellissima performance di Agnelli che ha reso il tutto ancora più epico
Boomdabash e Rocco Hunt: Un milione
Uno dei pezzi più di successo su Spotify e in classifica su iTunes, Grande presenza per questa band che ha puntato decisamente sulla leggerezza.
Francesco Renga, Bungaro ed Eleonora Abbagnato: Aspetto che torni
Il brano ha la zampata di Bungaro che nell’interpretarlo lo nobilità.
Enrico Nigiotti e Paolo Jannacci: Nonno Hollywood
Einar, Silvestre e Biondo: Parole nuove
La nuovissima classe dirigente! Questi sono i nuovi eroi della musica giovanile e Einar
Mahmood e Guè Pequeno: Soldi
Patty Pravo e Briga con Giovanni Caccamo: Un po’ come la vita
Caccamo si inserisce fra i due con una naturalezza disarmanti e si diventa trio.
Ex-Otago e Jack Savoretti: Solo una canzone
Un incontro tra nuovi e vecchi liguri.
Achille Lauro e Morgan: Rolls Royce
La canzone più discussa del festival. Loro sono dei personaggioni e lo confermano ad ogni performance. Morgan show con il suo tono baritonale prende il largo e guida il gruppo muovendosi tra piano e chitarra con il suo stile così ..new romantic.
Finalmente qualcuno presenta Boss Doms, è Morgan a farlo.
Nino D’Angelo e Livio Cori con Sottotono: Un’altra luce
Il sound di questo
Il Volo e Alessandro Quarta: Musica che resta
Il violino di quarta è così rock loro avrebbero molto da dire e sarebbe bello poterli sentire in qualcosa di diverso.