La pianista e compositrice romana ha portato la sua musica in un campo innevato a Pescasseroli. A filmare il concerto ancora una volta il videomaker Dario Zaid con il quale la Celletti ha già collaborato in Trittico, progetto dedicato ai tre colori fondamentali.
Il pianoforte, la buona musica in generale. Non sono solo queste le grandi passioni della pianista e compositrice romana Alessandra Celletti che ci sorprende ogni volta con performance uniche e irripetibili. Fra i suoi grandi amori occupa un posto di rilievo la natura: la si può trovare con il pianoforte in un bosco, sulla riva di un fiume o di fronte al mare. A volte la sua musica accompagna il sorgere del sole in affascinanti concerti all’alba.
Come dice Alessandra stessa: «Fondere i propri suoni con gli elementi naturali è sempre un’esperienza meravigliosa perché lascia spazio all’imprevedibile. Non sempre è facile, ma di sicuro ne vale sempre la pena». E così Il 5 marzo scorso, grazie all’Associazione Cuturale Exotique, Alessandra Celletti ha compiuto un’altra impresa: portare la sua musica in un campo innevato a Pescasseroli, nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
Alessandra Celletti e il bianco
«Avevo paura che il freddo mi impedisse di muovere le mani, ma invece c’era un po’ di sole e sono riuscita a suonare senza eccessiva difficoltà»: queste le sue prime parole dopo la splendida e inconsueta performance. Tra le musiche in programma composizioni della stessa Celletti, le Metamorphosis di Philip Glass e pagine del suo amato Satie. «Ho suonato migliaia di volte la Gymnopedie n. 1 di Erik Satie ed ogni volta mi emoziono – aggiunge Alessandra – ma suonare sulla neve questa composizione che amo così tanto è stata una delle esperienze più magiche della mia vita di pianista». A filmare il concerto il videomaker Dario Zaid, con cui la Celletti ha collaborato in Trittico, un precedente progetto dedicato ai tre colori fondamentali: il rosso di Performing Passion, il blu di Performing Liberty e il giallo di Performing Happiness.
Questo nuovo video, in programma da domenica 19 marzo su YouTube, racconta la poetica del bianco, colore molto significativo nella vita e nell’immaginario di Erik Satie. Il compositore francese, decisamente bizzarro, in uno dei suoi scritti surreali dichiara di mangiare solo cibo bianco. Uova (l’albume), zucchero, ossa grattugiate, sale, noci di cocco, riso facevano parte del suo menù quotidiano. «La Prima Gymnopedie di Satie – dichiara la Celletti – è tra i brani più misteriosi della letteratura pianistica: una melodia dolcemente ipnotica che anticipa il minimalismo e la musica ambient, conservando al tempo stesso un rigore classico e addirittura antico». Dario Zaid ricerca in questo video un colore “cinematografico” recuperando il fascino delle vecchie pellicole, mentre, per dirla con le parole di Jean Cocteau: Satie indica una strada bianca dove ognuno lascia liberamente le proprie impronte.
Prossimo appuntamento dal vivo di Alessandra Celletti: Sabato 6 maggio alle 19 al Monk (Roma)