Ana Mena e le atmosfere di un ‘Cinema Spento’: «Avevo bisogno di essere musicalmente sincera»

Non c’è estate senza Ana Mena, ma questa volta c’è qualcosa di diverso. Il nuovo singolo è Cinema Spento (Epic / Sony Music) insieme a Dargen D’Amico e opta per sonorità che viaggiano a latitudini differenti rispetto a quelle cui l’artista spagnola ci ha abituato. Disponibile dallo scorso 24 maggio, il brano incorpora atmosfere romantico- decadenti tra pop, R&B e hip hop. Una proposte – ci spiega la stessa Anna – pienamente in linea con i suoi ascolti e la sua produzione per il mercato spagnolo.

Quest’anno ci porti in un Cinema Spento con Dargen D’Amico: cosa ci racconti di questo brano?
Penso sia qualcosa che non si è ancora sentito di me, in Italia, negli anni precedenti perché arrivo con una proposta abbastanza diversa a livello sonoro. Però, mi rappresenta 100%: questa è la musica che io stessa sento e che si conosce di me in Spagna. Diciamo è un altro mood, una nuova veste che non avevamo mai fatto vedere in Italia ma che è molto mia. Era un peccato non far conoscere anche qui quella versione musicale di me, la sentivo proprio come necessità.

Foto da Ufficio Stampa

Avevo bisogno di essere sincera musicalmente e far ascoltare alle persone la musica che io sento da almeno due anni. Fa parte di me e contiene tutte le mie reference fin da quando ero piccola. Del resto, non mi piacciono i pregiudizi né la tendenza a etichettare tutte le cose per cui se ne fai una non puoi fare l’altra. Almeno, per me è così quando faccio uscire musica e i miei album spagnoli sono molto vari, anche perché fare sempre lo stesso mi annoia moltissimo. Cinema Spento racconta un lato molto onesto e sincero di me, che musicalmente parlando in Italia non si conosceva.

E come è nata la collaborazione con Dargen D’Amico?
È stato tutto molto facile e rapido, organico. Sono felice quando le cose succedono in questo modo perché significa che l’altra persona ha voglia di collaborare. Abbiamo fatto ascoltare il brano a Dargen e gli è piaciuto subito. In pochi giorni ha scritto e registrato la sua parte mentre io lavoravo a Madrid. Quindi, è stato fatto tutto in una settimana: questo mi dice molto di un artista. Significa che ci crede tanto quanto me.

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Hai citato il videoclip.
Guarda è uno dei miei videoclip preferiti, perché è una storia visualmente molto semplice ma anche molto d’effetto a livello estetico. Ha un mood un po’ malinconico e romantico, doliente… a volte non c’è bisogno di fare mille cose, basta qualcosa di semplice che arriva al cuore. Ed è quello che mi succede con questo video.

Tra l’altro questa canzone unisce i tuoi due mondi, musica e cinema. Come dialogano fra loro e quanto uno influenza l’altro?
Molto, anzi penso che vadano proprio mano nella mano. Quando sali sul palco e canti una canzone devi anche raccontarla, quindi ha un lato molto interpretativo e recitato. E poi cantare e recitare sono due cose che faccio fin da piccola cantare, tanto che ogni due o tre anni che non recito ne sento la mancanza, mi viene di nuovo la voglia di farlo nello stomaco. Ogni volte che ho l’opportunità di alternare tutte e due le cose cerco di farlo perché ciascuna mi connette con una parte di me. La recitazione, per esempio, mi fa tornare bambina facendomi giocare con i personaggi; mi diverte molto.

In questi ultimi mesi il pop italiano ha visto diverse voci femminili affermarsi in maniera importante.
Stai seguendo il panorama italiano?
Mi sembra super positiva, anzi menos mal! È arrivato il momento ed è bello perché insieme rendiamo il panorama molto più ricco. Ci voleva un punto di vista diverso, raccontato dalle donne. Ognuna di noi, poi, ha la sua personalità e questo rende molto più interessante la proposta. Mi sembra che fosse qualcosa davvero di necessario e spero continui così, che sempre diventiamo siamo di più. Ma soprattutto che ci supportiamo tra di noi, che è la cosa più importante. In passato, invece,  è stato abbastanza più difficile quindi ora è il momento di fare squadra.

C’è qualche nome in particolare che sta apprezzando?
Tanti: Madame, Annalisa, Angelina Mango, Francesca Michielin, Emma, Alessandra Amoroso… tante donne talentuosissima che spaccano e che se lo meritano tantissimo.

A proposito di Sanremo, quest’anno l’Ariston ha visto debuttare Fred De Palma con cui hai duettato in diverse hit. Lo hai seguito?
Certo, l’ho seguito praticamente tutto anche perché lo seguo da quando ero adolescente. È quasi una tradizione familiare. Se tornerei al festival? Assolutamente sì!

Le sonorità di Cinema Spento ci raccontano qualcosa anche di un tuo prossimo percorso? Stai lavorando ad altro per il mercato italiano?
Diciamo di sì (sorride, ndr). Posso solo dire che tutto ciò che arriverà prossimamente in Italia avrà un po’ questa chiave più matura.

Foto da Ufficio Stampa

C’è qualche palco, italiano o internazionale, che più di altri sogni di calcare?
Certo… in questo momento stiamo lavorando al tour e a diversi concerti che faremo in America Latina a dicembre. Ci esibiremo per la prima volta a Buenos Aires mentre l’anno scorso abbiamo fatto uno show a Mexico City e finiamo il tour a Madrid, in una venue che mi rende molto felice. Poi ci siamo anche esibiti per un evento incredibile allo Stadio Benabeu del Real Madrid per cui ti disco che sarebbe bellissimo poter fare un concerto tutto nostro. Quello che mi motiva di più è portare la mia proposta scenica, che abbiamo mostrato in Spagna in questi ultimi anni, in Italia e America Latina dove stiamo viaggiano molto ultimamente.

Come sarà la tua estate?
Wow, sarà impegnativa però bella! E ci vediamo in Italia per un paio di date promozionali con le radio. Ogni volta me lo godo tantissimo perché per me è una vacanza: visito posti bellissimi e ritrovo amici che non vedo da tempo. Poi, il pubblico è sempre una meraviglia! Poi, come dicevo, continuiamo col tour fino a dicembre avanti e indietro dal sud America e sto scrivendo per l’autunno / inverno in previsione del terzo album spagnolo. C’è qualche progetto invernale nell’aria…  vediamo quando vi potrò posso raccontare di più.

Immagini da Ufficio Stampa