Siamo saliti in auto con Benj & Fede e, tra un incrocio e una svolta, abbiamo ascoltato il nuovo singolo ‘Anni d’oro’. L’intervista al duo.
On the road con Benji & Fede, letteralmente. È quello che è successo pochi giorni prima dell’uscita del nuovo singolo inedito del duo, Anni d’oro, quando siamo saliti in auto con i due artisti. Federico alla guida e Ben copilota, tra le vie trafficate di un venerdì pomeriggio milanese, abbiamo ascoltato in anteprima la traccia – disponibile dal 21 marzo – che suona come papabilissimo nuovo inno per il popolo che segue i modenesi. Ma non solo: l’ambizione del brano è quella di superare il circuito generazionale per farsi cantare “finestrino abbassato e presa bene” a ogni età.
E l’effetto è proprio quello complice un testo che celebra la bellezza degli anni che si vivono, indipendente da quanti siano. E se da un lato Benji & Fede ci hanno dimostrato di essere cresciuti artisticamente (prova ne è stato il concerto della reunion a fine 2024), dall’altra il loro entusiasmo nell’approccio alla musica conferma una coerenza mai persa. Ascoltando Anni d’oro e i versi che invitano a vivere il qui e ora abbracciando anche il cambiamento, viene in mente quel Vietato smettere di sognare datato 2017 che campeggia anche sulla copertina di uno dei loro libri.
Perché, in fondo, gli anni migliori si possono vivere in ogni stagione della vita e ce lo confermano gli stessi artisti tra una curva e un semaforo. “Il mood del pezzo è quello: Anni d’oro rappresenta il concetto che ogni età può essere quella giusta per vivere i propri anni d’oro. Non importa se sei un bambino, un adolescente, un adulto o un anziano. Dipende da come vivi il presente, dal tuo spirito”. Un inno, un mantra quasi. “Sì, è un inno a godere dei momenti e anche il videoclip è molto incentrato sulla spensieratezza, sul viaggio, sull’essere on the road”, anticipa il duo.
La nascita del brano
Prima della pubblicazione, e dell’ascolto in auto con la stampa e alcuni fortunati fan, Ben e Fede avevano fatto sentire la canzone a poche persone. “Personalmente, non l’ho fatta ascoltare a molti prima dell’uscita – confessa Benjamin –, solo a Greta, mia moglie”. Aggiunge, quindi, Federico: “La vedo come una canzone che celebra i momenti importanti e che unisce le persone. Per questo l’ho messa al mio compleanno, quando ancora nessuno l’aveva mai sentita, e ha creato subito l’atmosfera giusta”.
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Ma quando è nata Anni d’oro? “Abbiamo iniziato a lavorare al brano in studio già l’estate scorsa: abbiamo registrato voci e chitarre, cambiato un po’ la struttura e adattato il tutto al nostro stile. Pensiamo che ci rappresenti molto in questo momento nel senso che è quello che volevamo esprimere e sprigionare, non solo come carriera, ma proprio come fase della nostra vita. E segue anche il concetto del nostro ultimo disco perché è pensato per i live, molto suonato. Ce lo immaginiamo bene sul palco”.
A proposito di live, un salto indietro con la memoria all’Unipol Forum di Assago (MI) – qui l’articolo dedicato – e una riflessione sul rapporto con i fan. “Siamo cambiati e anche il pubblico è cambiato. Ci sono persone che ci seguono da sempre, altre che magari hanno smesso e altre ancora che ci scoprono ogni giorno. Il nostro obiettivo è rimanere fedeli a noi stessi e alla nostra musica, cercando di dare sempre il massimo. Vedere, anzi, che sui social Anni d’oro sta già creando un senso di comunità tra le persone ci riempie di orgoglio. Stanno nascendo video con gruppi di amici che la usano come colonna sonora dei loro momenti felici. Questo ci fa capire che il messaggio sta arrivando, ed è la soddisfazione più grande”.
Viene da chiedersi, quindi, se la traccia fosse in lizza per Sanremo 2025. “Quando abbiamo valutato la partecipazione al Festival, avevamo un ventaglio di canzoni tra cui scegliere. Anni d’Oro, però, è il brano che in questo momento rappresenta al meglio quello che vogliamo comunicare. Per questo abbiamo deciso di farlo uscire ora, indipendentemente da Sanremo. Autocitandoci siamo convinti che succede tutto per una ragione, quindi pensiamo che quel palco arriverà al momento giusto. Quando sarà, vogliamo salirci integri con noi stessi, consapevoli e forti”.
I nuovi concerti a settembre
Accennando ai concerti, non possiamo non affrontare con Benji & Fede l’annuncio social dello slittamento dei prossimi live. Cosa è passato nella loro mente prima di cliccare ‘condividi’? “Sappiamo che lo spostamento delle date può dispiacere ai fan e non è stato facile per noi prendere questa decisione”, ci rispondono. “Ci dispiace per i disagi ma, appunto, non è una decisione che abbiamo preso a cuor leggero. La verità è che volevamo arrivare ad aprile con uno show rinnovato, ma per vari motivi non siamo riusciti a completare tutto in tempo. Quindi, sarebbe stato un concerto troppo simile a quello di novembre e non era quello che volevamo”.
“Così – proseguono – abbiamo preferito posticipare i live a settembre per garantire un’esperienza all’altezza delle aspettative di chi ci segue. Certo, dispiace sempre dover cambiare i programmi, ma crediamo che sia stata la scelta migliore. Ci ha fatto male, ma abbiamo pensato al bene maggiore. E poi settembre sarà speciale, perché celebreremo i 10 anni di ‘20:05’, il nostro primo album”.
E Anni d’Oro, promettono, non sarà l’unica novità in scaletta considerando che la scrittura e il lavoro in studio sono particolarmente intensi. “In estate sicuramente faremo alcuni festival radiofonici ma l’appuntamento vero è per settembre. Sul palco porteremo sia nuova musica sia un set speciale con l’intero disco ‘20:05’ per celebrarlo al meglio e tutti i brani saranno riadattati musicalmente. Poi, possiamo dirlo: questo non sarà l’unico singolo. Stiamo scrivendo tanto, stiamo sperimentando. Ci sentiamo più focalizzati e più vivi che mai”.
Immagini da Ufficio Stampa