Claude ci racconta il brano ‘C’est la vie’ e come si sta preparando per l’Eurovision, dove rappresenterà i Paesi Bassi.

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Tutto è pronto per l’Eurovision Song Contest, nel quale Claude rappresenterà i Paesi Bassi con il brano C’est la vie. «Significa molto per me, mi sento così onorato di essere colui che rappresenterà i Paesi Bassi. – ci dice subito – È un grande onore e sono grato per l’opportunità e per l’esperienza maturata in questi anni. Mi sta aiutando in questo viaggio». Avevamo, di fatto, già intervistato Claude in occasione del lancio del suo primo singolo – Ladada (Mes Derniers Mots) – e gli facciamo subito notare quanto C’est la vie appaia come un’evoluzione della sua musica, in questo senso.

«Ho pensato che sul palco dell’Eurovision avrei voluto portare un messaggio al mondo e all’Europa. – commenta – C’est la vie è una frase che mia madre mi diceva sempre. Ogni volta che la vita sembra terribile e succedono cose non belle, c’è sempre qualcosa di cui essere grato. Sei sano, puoi vedere, puoi respirare, puoi bere. È un approccio che mi ha sempre aiutato e che significa davvero molto per me».

Da qui il brano C’est la vie, un brano «che viene dal cuore»: «È un brano da parte mia al mondo – continua Claude – che inizia come una ballad, ma che fa anche ballare». Un brano bilingue, proprio come Ladada (nella versione italiana francese e inglese, mentre in quella uscita in Olanda francese e olandese»). «Il francese c’è sempre – precisa – perché vengo dal Congo e il francese è la mia lingua madre. Volevo che il brano fosse per tutto il mondo e, nel mondo, molte persone parlano inglese. Quindi è un messaggio da parte mia al mondo».

Foto: Tim Builting