Energia e intensità rock sono gli ingredienti di Sta cambiando il vento, nuovo singolo degli Overcardano che esprime a pieno l’anima della band. Maurizio Cardaci, Gianluca Meloni e Fabrizio Gallina uniscono, infatti, classic rock e venature synth-pop ispirandosi ai grandi poeti del rock con lo sguardo puntato al futuro. Un flusso di immagini in cui le chitarre rock si fondono con una serie di suoni synth, il tutto vestito da una sezione ritmica salda e ben sostenuta.
Sta cambiando il vento conferma e sintetizza la religione stilistica degli Overcardano che si muovono attingendo alle radici nella storia della musica. Non è un caso, del resto, la citazione nel titolo del nuovo singolo che segnala la percezione di un’analogia. Il “sentore di un sentire” comune rivolto al cambiamento. L’idea è che il mutamento nasca dal mondo interiore delle persone del nostro tempo, e ovviamente è un auspicio.
“Abbiamo scritto il nostro secondo singolo qualche mese fa”, ci racconta il gruppo. “Quindi è molto recente però l’ispirazione va indietro nel tempo fino agli inizi degli Anni Sessanta, con Bob Dylan. Questo brano è veramente un augurio a tutti noi che stiamo vivendo un periodo abbastanza complicato, tra la pandemia e adesso la guerra in Europa”. “C’è molta speranza in questa canzone – proseguono gli Overcardano – c’è il sentire che qualcosa si sta muovendo”.
“Questi cambiamenti non sono sociali, politici e esteriori ma sono dei cambiamenti che devono partire da dentro ognuno di noi”, prosegue la band. “Abbiamo davanti a noi ancora tutto il viaggio e ce lo stiamo godendo, come ci piace dire, fra amicizia e musica”.
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L’auspicio, dunque, di Sta cambiando il vento è che questa atmosfera trovi conferma negli atti e nelle azioni dei più per creare un’onda comune che ribalti la situazione macro-sociale per come la percepiamo oggi. L’augurio e la speranza risiedono nel desiderio di scoprire che questo vento muti le coscienze e i rapporti sociali, che smuova le persone nell’essere umani, nel senso letterale del termine. Affinché nessuno giri più la testa dall’altra parte facendo finta di non vedere, e prenda bensì posizione. Poiché le disuguaglianze e le discriminazioni non devono e non possono essere più considerate accettabili.
Foto da Ufficio Stampa