Sarah Toscano – in arte Sarah – è tornata ad Amici per presentare il suo ultimo singolo Tacchi (fra le dita). In parte un cerchio che si chiude, ma anche l’inizio di un nuovo viaggio che ha portato l’artista nei luoghi che definisce «casa» con una nuova veste. «È stato emozionante – ci dice infatti – tornare lì da ospite e non come allieva. Sentivo quasi la necessità di essere all’altezza più di prima, è stato più impattante presentare il singolo che la prima volta su quel palco. Volevo essere più grande, ma è stato bellissimo. Quel posto è casa, conoscevo le persone, i professionisti e i professori. Sono tornata anche per dire a tutti che ce la sto facendo».
È un percorso interessante quello di Sarah: Tacchi (fra le dita) arriva dopo Roulette, Sexy magica – scritto da Raffaele Esposito e Giampiero Gentile, Touché, Viole e Violini e Mappamondo. «Sto lavorando tanto sulla mia vocalità. – commenta in proposito – Sto scoprendo, avevo iniziato a farlo già ad Amici, i toni bassi che non usavo mai. Ora però ci ho preso confidenza e li amo. Il ritornello di Tacchi (fra le dita) è quasi parlato, perché ho capito che puoi cantare utilizzando sfumature di voce diverse, esprimendo concetti diversi. Ci sono tanti modi di cantare e mi piace collegare il modo in cui canto a ciò che dico. Sto sperimentando molto e sto giocando tanto in questi ultimi mesi. Sono sempre in studio e sto scrivendo tantissimo. Ogni volta voglio uscire dallo studio dicendo che ho fatto una cosa nuova, voglio fare sempre qualcosa che non ho già fatto o già detto».
Sarah, i live e lo sviluppo del sound
Anche i live – tantissimi quest’estate – sono stati un ottimo banco di prova. «Ad Amici il pubblico è ridotto e non hai la possibilità di cantare davanti alle persone, perché canti davanti ai prof. – dice Sarah – Ci sono le telecamere, ma è un’altra storia. Durante il primo live mi sono trovata a passare da 200 a 11mila persone, perché avevo aperto il Future Hits. È cambiata completamente la visione di cantare davanti al pubblico, ma è bello perché vedi le persone coinvolte». Tanti «palchi diversi» calcati quest’estate, alcuni più esposti di altri. «Sono vibes diverse, ma trovi sempre qualcuno che è lì per te e basta. – commenta Sarah Toscano – Quando ho aperto il live dei Black Eyed Peas chiaramente ero più emozionata. Sono degli idoli per me, avevo l’ansia che a me di solito non viene. Mi ricordo che, dopo l’esibizione, una ragazza mi disse che era venuta per me e non sapeva neanche chi fossero i Black Eyed Peas. Aveva 10 anni e mi ha messo addosso una gioia e una voglia di continuare pazzesca».
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Ha le idee chiarissime Sarah. Ci dice di voler «mantenere la mia persona nelle canzoni che faccio», è questa oggi la sua priorità. «Mi chiedo sempre se una mia canzone la possa cantare qualcun altro e la risposta è no, perché è mia. – precisa poi – Mi sto focalizzando su questo, sul fare cose che non farebbe nessun altro. Non perché non è in grado, ma perché non gli appartiene. È la mia persona che si rispecchia nella mia musica». In questo, un grande supporto arriva dai fan. «Se facciamo questo lavoro è perché ci piace essere apprezzati. – dice Sarah – Cerchiamo il supporto delle persone esterne. Io mi metto spesso in discussione, ascoltare e leggere messaggi positivi delle persone è ciò che ti fa stare meglio in assoluto. Penso che sta funzionando e che posso fare sempre meglio. Bisogna far immedesimare le persone nelle tue canzoni, così che gli altri possano sentirsi compresi».
«Questa è Sarah»
E il futuro? «Quando sono uscita da Amici, ho visto le date del calendario e ho pensato Ma ce l’ho il tempo di andare in studio?. – conclude – È bello fare i live, ma bisogna anche fare musica. È la cosa principale che deve fare un artista, perché è anche un modo di liberarsi. Sono giovane, ho 18 anni ed è un pregio perché ho tanto tempo per crescere. A volte me lo rinfacciano dicendomi che non sono matura: è vero, ma posso fare comunque musica. Faccio le canzoni a mio modo, non da donna vissuta quale non sono. Mi esprimo come posso esprimermi alla mia età, voglio capire come farlo rispecchiando la mia persona. Più che un Sanremo, che sarebbe incredibile, è importante far vedere alle persone che ho le idee chiare. Ho una mia strada in testa e deve essere visibile. Questa è Sarah».