Subsonica, esce 8: “La nostra nuova nascita”
Esce venerdì 12 ottobre 8 (Sony Music), il nuovo e ottavo album dei Subsonica.
“Una nuova nascita per la band”, come sottolinea lo stesso Samuel davanti ai giornalisti, nella conferenza stampa tenuta nella splendida cornice di Castel Del Monte, in Puglia. Un luogo scelto non a caso, dalla forma ottagonale e ricco di riferimenti mistici: il numero 8, in questo senso, è ovunque.
Ma ai Subsonica basta spiegare che il numero simboleggia l’infinito e l’equilibrio, due concetti molto cari alla band torinese, che per qualche anno ha separato i percorsi, seguendo strade soliste per poi – appunto – ricongiungersi. Più forti di prima, si intende.
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“Per la prima volta la musica entra nelle mura di questo edificio meraviglioso. – dichiara Samuel – Non poteva esistere dimensione migliore per accoglierci. Questa forma ottagonale è un incontro tra il cielo e la terra. Ci troviamo in un luogo nato come punto di incontro tra più culture. Ci sentiamo vicini a questo obiettivo”.
Le tracce di 8, di fatto, mostrano più di un crocevia: l’incontro tra passato e presente (“Abbiamo cercato di mischiare il nuovo linguaggio di oggi più diretto e schietto al nostro modo tradizionale di scrivere” ha dichiarato in proposito Samuel), ma anche quello tra cinque teste che, negli anni, hanno imparato anche a prendere strade diverse. Eppure – precisa Boosta – “i Subsonica, al di là di quello che fanno singolarmente, quando sono insieme valgono più della semplice somma di ognuno”.
“Ogni volta che partiamo con l’idea di fare un disco – continua il tastierista – verosimilmente si disegna nella testa di ognuno di noi in maniera sempre diversa. Ci rendiamo conto che è una guida collettiva e problematica. Una delle cose che ci rende più felici è il fatto che dopo 22 anni abbiamo acquistato una consapevolezza interiore del fatto che balliamo sempre insieme. Arrivavamo veramente da percorsi diversi. Quando abbiamo fatto la presentazione di Bottiglie Rotte e abbiamo fatto le prove, non suonavamo insieme da tre anni. E abbiamo capito che non era cambiato proprio nulla”.
“La lezione più difficile da imparare è stata la capacità per ognuno di noi di fare un passo indietro. – conclude Ninja – Grazie all’esperienza acquisita anche attraverso i nostri singoli percorsi, quando si parte per un lavoro di questo tipo ognuno di noi cinque ha in mente che tipo di disco potrebbe essere secondo lui quello dei Subsonica. La sfida è riuscire a sottrarre qualcosa di sé. Questa sottrazione permette la creazione di un nuovo lavoro”.