Quando si assiste ad uno spettacolo come quello di Roger Waters al Circo di Massimo di Roma per #Rockinroma si ha bisogno di far decantare l’emozione nella consapevolezza che quest’uomo di 75 anni, ancora una volta, ci ha dato l’occasione di vivere un esperienza straordinaria.
Di certo chi ha partecipato al concerto ha assistito ad un evento che entra nella storia della musica e della città, 45mila persone presenti, tante quante i cittadini di una città come Venezia, migliaia di testimoni di un messaggio che è partito verso la città.
Un immenso schermo di 80 metri sovrasta il palco composto da una postazione centrale delle band e due enormi ali laterali. Uno spazio degno di un titano come Roger Waters abituato da 40 anni al rock e a tutto quello che il grande spettacolo comporta. Lo show chiude il tour europeo dove l’Italia, fortunata, è stata toccata due volte, Lucca e Roma.
Il primo suono arriva con la luce della sera, è il suono della natura e del vento interrotto dal grido di gabbiani, l’immagini sullo schermo è un video a qualità elevatissima, di una ragazza che guarda il mare, seduta sulla sabbia di una lunga spiaggia nordica dal cielo terso. L’audio è multi canale e la qualità è semplicemente straordinaria, l’impatto è cinematografico come mai si è sentito il un concerto. Le immagini ed il suono si trasformano, un rombo percuote l’arena ed il cielo che sovrasta la spiaggia diventa rosso sangue, rosso guerra, inizia il concerto.
Irrompe la musica con Speak To me/breathe, one of These Days e Time. Ogni canzone è così attuale, eterna nella musica e nel testo. La scaletta è perfetta e il lavoro dei visual straordinario.
Nel primo atto delle spettacolo Roger ci porta per mano e ci fa capire che quello che stiamo vivendo non è un concerto ma un impulso emotivo mandato alla nostra coscienza, una risveglio, un richiamo alla consapevolezza, alla partecipazione, una esortazione. Nel primo meraviglioso set 11 brani, ognuno legato all’altro in pieno stile Pink Floyd, fino ad una conclusione con Happiest Days, Brick e PT.2 di The Wall. Ve lo immaginate? 45 mila persone che cantano!
We don’t need no education
We don’t need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone
L’emozione è da far ballare lo stomaco.
Le immagini sono quelle delle guerre, delle lotte fra etnie, lotte di potere, salgono sul palco una fila di ragazzi con il cappuccio nero come i prigionieri di Guantanamo. Il brano è universale e Roger è riuscito ad orchestrare l’anima della platea pronta a ricevere l’esortazione finale: “RESIST”. Resistere al disfacimento dell’essere umano e della terra. Il set si interrompe, una pausa da 15 minuti lascia decantare l’animo. Sul mega schermo circolo appelli di resistenza dal razzismo, al neo nazismo, dall’annichilazione dello spirito, alla violenza indotta da denaro. Online si divertiranno a suon di hater, viva la libertà viva Rogers! Roger Waters ha sempre fatto politica e continua a farlo.
Il secondo set comincia con la trasformazione del megaschermo nella Battersea Power Station, la fabbrica che ha ispirato l’iconografia dei Pinck Floyd di Animals e dei Beatles in Help il film. Allo schermo si aggiungono 4 torri fumanti che escono dal retro attraverso un sistema periscopico. La scenografia non ha eguali. Il secondo atto parte con Dogs e Pigs. L’attacco ai potenti della terra qui non ha mezzi termini, “Siamo governati da maiali” “Fuck The Pigs” inneggia Waters con i cartelli, il personaggio più bersagliato è decisamente Trump, la sua politica nazionale ed internazionale, il suo disinteresse per l’ambiente.
Torna “Algie”, il maiale dei Pink Floyd che vola sulla folla del concerto con un’enorme scritta “RIMANIAMO UMANI”.
Waters non risparmi nessuno compresi i nostri “padroni” di casa. Segue Money con immagini di potenti. Lo spettacolo è un mega show di satira politica globale, una esortazione alla partecipazione innescato da questo incredibile uomo, Roger Waters, un titano straordinario che alla fine del set prende il microfono e, tornando sui temi, come in una esortazione:
“stanno distruggendo la terra, i nostri figli non potranno più conoscere il profumo dell’aria, godere delle bellezze del mondo, della Toscana, l’Africa, gli Oceani, Resistete, fate sentire la vostra voce, Rimaniamo Umani!. Vorrei che questo messaggio arrivasse a voi e si diffondesse nella città e oltre”
Tutto lo show un percorso, un ragionamento, una posizione. L’ultima immagine vede tornare la ragazza sulla spiaggia, questa volta con lei una bambina stretta in un abbraccio, entrambe guardano il mare. Una spiaggia che potrebbe ricordare quella di Anzio dove il padre di Rogers è morto durante lo sbarco.
Sta finendo l’era dei titani ed un pò di malinconia pervade l’animo quando Roger ci saluta, ci si sente colmi di pensieri, grati ma allo stesso tempo consapevoli che di artisti di questo livello capaci di progetti simili non ce ne sono più.
La scaletta del concerto
Speak to Me / breathe
One of These Days
Time
Breathe Reprise
The Great Gig in The Sky
Welcome to the Machine
Déjà Vu
Last Refugee
Picture That
Wish You Where Here
Happiest Days, Brick, PT.2
Dogs
Pigs
Money
Us and Them
Smell the Roses
Brain Demage
Eclipse
Mother
Comfortably Numb