E’ intitolata “Landscapes: paesaggi del contemporaneo fra teatro, danza, musica, digital e Kids” la nuova e trentaquattresima edizione di Romaeuropa Festival che si svolgerà a Roma dal 17 al 24 novembre 2019 in numerose location. Il focus è quindi sui paesaggi geografici e dell’anima, virtuali e mappabili: dal Brasile di Lia Rodriguez e Bruno Beltrao, alle roccaforti abbandonate dell’Isis, alla tragedia libica. Come sempre guidata da Monique Veaute e Fabrizio Grifasi, Ref 2019 si spinge in territori insondati con in mente gli ottimi risultati della passata edizione. Fra i territori da scoprire c’è il Brasile che aprirà il 17 settembre all’Auditorium con la danza selvaggia di Lia Rodrigues in Furia. Da Niteroi proviene il Grupo De Rua di Bruno Beltrao: Inoha, il 25 e 26 settembre all’Auditorium, un inno hip hop che incontra l’arte di strada del Brasile. Sempre nel mese di settembre per il teatro è programmato l’addio alle scene di Akram Khan dal 18 con “Xenos” (all’Argentina) improntato sulla storia di un soldato coloniale nel primo conflitto mondiale. “Orestes in Mosul” di Milo Rau (dal 23 ancora allo Stabile) è stato costruito nella piazza centrale di Mosul, teatro delle esecuzioni dell’Isis. Ulteriori importanti eventi sono quelli che vedono protagonista, dal 27, l’attrice icona francese Isabelle Adjani, al confine fra arte e vita in Opening Night, di Cyril Teste all’Argentina. Sempre al teatro Argentina, dal 2 ottobre, il ritorno di James Thierrée, innovatore delle arti circensi mentre Ascanio Celestini presenta “Barzellette, al Vittoria dal 5 novembre. Fra gli altri appuntamenti sempre ad ottobre, “Falce e Martello” vede Julien Gosselin confrontarsi con la scrittura di Don Delillo (Mattatoio, 25-27 ottobre) mentre tre pionieri della sperimentazione teatrale italiana, come Giorgio Barberio Corsetti, Alessandra Vanzi, e Marco Solari (riuniti sotto il nome della loro storica compagnia Gaia Scienza) riallestiscono, con un nuovo cast, “La rivolta degli oggetti”, da Majakovskij. Per quanto riguarda la danza, a Romaeuropa c’è l’eclettismo creativo di William Forsythe con “A quiet evening of dance”, dove sette celebri collaboratori del coreografo vanno alle radici del balletto classico (30 e 31 ottobre al Teatro Olimpico). Inoltre, per «Dancing Days» dal 9 al 12 ottobre al Vascello, la performance di Elena Sgarbossa che s’interroga il 12 ottobre (al Mattatoio) sul satellite Keo di ritorno sulla Terra fra 50 mila anni. Merce Cunningham rivive, a cento anni dalla nascita, in “Rambert Event”, riallestito dall’ex ballerina Jeannie Steele con il live di Philip Selway dei Radiohead. Al Vascello (22 e 23 novembre) Bolero di Ravel secondo Jesus Rubio Gamo. Alle sottoculture digitali e alle tribù del virtuale è dedicata la sezione “Digitalive” a cura di Federica Patti: una quattro-giorni di programmazione negli spazi del Mattatoio oltre ogni categoria disciplinare o classificazione di genere, in un dialogo tra ricerca tecnologica, intelligenza artificiale e performance che vede protagonisti Marco Donnarumma e Margherita Pevere, Jacopo Battaglia, Luca T.Mai, Massimo Pupillo e Lorenzo Stecconi di ZU, Mara Oscar Cassiani, Ultravioletto, Enrico Malatesta, Maria Di Stefano, Franz Rosati, Sandra Mason, i progetti in collaborazione con il premio Re:Humanism e l’ Accademia RUFA, e infine due guest star come il performer e coreografo giapponese Hiroaki Umeda e la promessa dell’elettronica internazionale Nicolas Jaar, impegnato in una “durational performance” al fianco della danzatrice messicana Stephanie Janaina. Vero e proprio festival nel festival, curato da Stefania Lo Giudice, Kids + Family trasforma il Mattatoio in uno spazio interamente dedicato ai bambini e alle loro famiglie costruendo una programmazione parallela di danza, musica, teatro e arti visive, talk, laboratori e attività ludiche gratuite. Inaugurata da Riccardo Nova e Giacomo Costantini e da una grande parata nel quartiere di Testaccio curata dalla compagnia francese Les Grandes Personnes la sezione si articola tra gli spettacoli di teatro di Fanny & Alexander e Teatro delle Apparizioni, il teatro di figura del Lutkovno Gledalisce Ljbljana (Teatro delle marionette di LJbljana), la danza di De Stilte, gli spettacoli di circo di Giorgio Bertolotti con Pieter Forman e di Bigup Circo, gli spettacoli musicali di Zonzo Compagnie e Oorkaan con Percossa, le installazioni di Officine K e Katriem oltre ai laboratori di Ottimomassimo – Librerie per Ragazzi, Orecchio Acerbo Editore/Else, Progetto Graf/Maria Carmela Milano, Edizioni Libri Serigrafici e Rai Porte Aperte. Sonorità contemporanee, elettroniche, rock, jazz o pop post-world, attraversano tutto il REf19 descrivendo una geografia di scambi e contaminazioni. Le celebri pianiste Katia e Marielle Labèque insieme a Bryce Dessner dei The National propongono un programma di musiche commissionate ai più grandi compositori contemporanei (tra cui Thom Yorke) per costruire un ponte tra il minimalismo musicale e il rock; mentre Vanessa Wagner e Murcof reinterpretano alcune delle pagine musicali più importanti del Novecento. Ancora protagonisti della composizione contemporanea sono Lubomyr Melnyk e Craig Leon, Cornelius Cardew interpretato da Fabrizio Ottaviucci, Elzbieta Sikora e Audior, Lucia Ronchetti, Andrea Liberovici, Helga David con lo Shallfeld Ensemble e il Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista e impegnato in due ritratti dedicati a Ivan Fedele e Louis Adriessen. Per Diaspora, un nuovo ciclo di doppi concerti, sono protagonisti alcuni degli artisti emergenti affermatisi in Europa ma costretti a lasciare il loro paese d’origine: le sudanesi Alsarah and the Nubatones e il burundese J.P Bimeni & The Black Belts, il camerunense Blick Bassy e la capoverdiana Mayra Andrade, l’egiziano Abdullah Miniawy al fianco del jazzista Erik Truffaz nel progetto Le cri du Caire. E poi i libanesi Rayess Bek, Mehdi Haddab e Randa Mirza che con il loro Love & Revenge costruiscono un inno alle icone dell’epoca d’oro del cinema e della musica egiziana.Teatro musicale infine con la compagnia Bartolini/Baronio e con l’artista visivo fiammingo Hans Op De Beeck, impegnato nella costruzione di uno spettacolo in cui la visionarietà delle immagini si sposa alle musiche eseguite dal quartetto di sax BL!NDMAN ENSEMBLE diretto da Eric Sleichim. Ancora musica con il Gran Finale del Romaeuropa Festival 2019 realizzato in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma. Il 24 novembre tutte le sale dell’Auditorium Parco della Musica saranno coinvolte in una serata di concerti, una line-up d’eccezione composta dall’atteso ritorno di Ryuichi Sakamoto al fianco di Alva Noto per presentare il loro Two, Christian Fennesz impegnato al fianco dei visuals di Lillevan nella presentazione del suo ultimo disco Agorà, il pianista e compositore Chassol con il suo Ludi e l’attrice e cantante, “statuaria, superba, elegante” Fatoumata Diawara.
Tonino Merolli