Un bruco diventa farfalla, un punto fermo può diventare un punto di svolta, l’arte può arrivare a tutti, uno scarto urbano può diventare opera.
Dal rifiuto la bellezza, perché l’impossibile è possibile. Ce lo spiega bene il poliedrico artista Andrea Sampaolo nella sua prima personale romana presso Fondamenta Gallery, in cui, attraverso un’attenta selezione delle sue opere più riuscite, ripropone un vero e proprio percorso non solo nella sua carriera ormai trentennale ma anche in un approccio alla vita verticale, quasi ascetico, verso l’elevazione dello spirito.
Partendo dalla dichiarazione di Gianni Rodari “non perchè tutti siano liberi, ma perchè nessuno sia più schiavo”, Andrea Sampaolo in “Impossibile è possibile” presenta un modo di fare e vivere l’arte alla portata di tutti, con oggetti d’arte al limite del design, nati dal recupero urbano. Una lattina, un tappeto, ma anche una lavagna o un orsacchiotto buttato, trovano nuova vita e ragion d’essere attraverso il magistrale uso dei colori e degli spessori, dei materiali e delle forme che l’artista dimostra di saper maneggiare perfettamente, forte anche dell’esperienza da protagonista di quel movimento che ha segnato l’arte contemporanea d’oltreoceano: il Design District di Miami.
L’allestimento stesso della mostra negli spazi di Fondamenta Gallery dimostra lo slancio internazionale di Andrea Sampaolo, nella giustapposizione di spazi, di vuoti e di pieni, con provocazioni ironiche e non solo.
Dall’accademico alla sperimentazione sfrenata, Andrea Sanpaolo ha iniziato con la pittura. Ha capito velocemente che essa faceva parte solo per una piccola frazione del suo scopo. Nella sua carriera di oltre 30 anni, è passato con spontaneità da installazioni a performance, ricoprendo ruoli importanti come art director e communications director.
Le opere selezionate di Andrea Sampaolo saranno visibili alla Fondamenta Gallery di Roma fino al 15 marzo 2019, Via Arnaldo Fraccaroli 9, dal lunedì al venerdì 10.00-18.00. Ingresso gratuito.
Crediti Foto @ Ufficio Stampa HF4 Communication.