Il caso della scomparsa di Nicola Tanturli, il bambino di 21 mesi ritrovato vivo nel Mugello in un burrone a pochi chilometri da casa, presenta ancora una serie di punti oscuri, dei quali si è parlato a Chi L’Ha visto e che stanno emergendo anche nelle indagini degli inquirenti.
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Nicola Tanturli: i punti oscuri sulla vicenda
Partiamo dal principio. Nicola Tanturli è stato ritrovato dopo una chiamata di Giuseppe Di Tommaso, giornalista de La Vita in Diretta, che ha sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Lì, il bambino è stato ritrovato vivo e in buona salute, recuperato da Danilo Ciccarelli, carabiniere comandante della Stazione di Scarperia.
Fin qui tutto bene, se non fosse che diversi dubbi hanno cominciato ad emergere.
“Il bambino era pulitissimo – si è detto a Chi l’ha visto – anche se è stato due notti nel bosco, ed era seminudo”. Inoltre, Ciccarelli ha dichiarato che sicuramente il bambino non ha passato la notte nel burrone dove è stato ritrovato, in quanto l’erba non era schiacciata né i cani avevano fiutato la sua presenza lì.
Il mistero sull’allarme e i sandali del bambino
Un altro punto oscuro riguarda l’orario dell’allarme dato dalla famiglia di Nicola Tanturli. Il bambino è scomparso nella notte, ma le autorità sono state avvertite solo il mattino successivo, alle 9.00.
“Mentre lo cercavamo la prima notte – ha detto il padre a Chi l’ha visto – lo abbiamo sentito piangere a poche centinaia di metri, speravamo di trovarlo abbiamo fatto un errore a non dare subito l’allarme”.
Infine, non è chiaro un altro dettaglio: il bambino è stato ritrovato con dei sandali addosso. In molti si stanno chiedendo se sia stato in grado di indossarli da solo, oppure se li avesse al momento di andare a dormire. Una serie di misteri che saranno risolti con l’attività degli inquirenti dei prossimi giorni.
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