Riki è arrivato ultimo al Festival di Sanremo 2020 con la sua “Lo sappiamo entrambi”: l’ex Amici non l’ha presa benissimo e già durante la scorsa settimana, a Festival ancora in corso, si era scagliato contro la giuria demoscopica (“Chi sono questi?”).
Riki insulti omofobi sui social
Il cantante è apparso comprensibilmente nervoso per come è finita la sua avventura sanremese, ma stavolta sembra aver decisamente passato il segno. Ecco cosa è successo.
Davide Misiano, il prof. di Latino di All Togheter Now, ha pubblicato un articolo su All Music nel quale dispensa (in maniera anche ironica) giudizi sui testi dei brani portati a Sanremo 2020: tra i peggiori figura proprio quello di “Lo sappiamo entrambi”, cantata da Riki.
“Perché già l’incipit è faticoso, ma quando arriviamo a “Parole che inciampano / Le sprechiamo in silenzi sfogandole addosso / e poi sul telefono / Trattieni i respiri e li aggiusti in un fiato / Ti diverti e ti annoi / Da adesso in poi non darmi mai e non darlo mai per scontato”, abbiamo smarrito i soggetti e abbiamo capito meno del monologo della Leotta. Quindi tracciamo tutto con penna rossa, suggerendo: “Trova pace, con la sintassi e con la vita”.
Questa la stroncatura di Misiano, alla quale Marcuzzo ha voluto rispondere commentando così sotto il suo post Instagram:
“Hai preso una frase meravigliosa che se fosse stata scritta da un personaggio più brutto e quotato dalla stampa sarebbe considerato un poeta. Il soggetto c’è, la sintassi è giusta. Se c’è una cosa che conosco è la grammatica italiana. Sai cosa? Sono bello e intelligente. Andate in crisi voi brutti e ‘intellettuali’. Tu sei pure checca e le checche per definizione sono frustrati. Si vede dal tuo sguardo in quella foto”
La risposta di Davide Misiano
Il commento incriminato è stato poi cancellato, ma ormai la frittata era fatta. E come si legge su Isa e Chia, anche Misiano stesso, autore dell’articolo, ha replicato al cantante sempre sotto al medesimo post:
“Io non commenterei la tua risposta, anche perché mi intristisce tanto che un artista, di successo come te, abbia bisogno di ricorrere a certi argomenti o si possa sentire offeso per una valutazione. Fai questo lavoro, ti esponi e guadagni anche per questo. Non ti dovresti curar di noi. Sei giovane e non sai quel che dici; io cesso, vecchio, pure checca se preferisci (n.b. È un’offesa solo per te che la usi), ti auguro sportivamente dei pensieri migliori, sugli altri e sul mondo. Quanto a grammatica, se usi questo linguaggio, probabilmente non conosci quella del pensiero. Buona poesia”