Si perde nella notte dei tempi l’inizio del rapporto fraterno tra cane e uomo.
Secondo alcuni databile già a 36.000 anni fa, resti fossili in Nord Europa lo testimonierebbero, quello tra cane e uomo è sempre stato un rapporto stabile e inimitabile, tanto da scatenare letteratura, film e opere su questa amicizia indissolubile.
Chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi essere amato.
Scriveva, infatti, Arthur Schopenhauer
È sincero, non mente, non inganna, non tradisce, è generoso, è altruista, ha fiducia
Scriveva Mark Twain
Alena Seredova attenta a tua figlia
Senza andare a scomodare scrittori e filosofi, un dato è certo: chiunque abbia avuto un cane, capisce il vero significato del detto “il cane è il migliore amico dell’uomo”. Anche se sei un vip, anche se la vita ti ha coperto di fortuna, anche se vivi una quotidianità frenetica, il tuo cane sarà il tuo momento di rifugio e ristoro. Soprattutto se sei un bambino.
Diventati protagonisti anche in quarantena, con il nuovo arrivo in casa Hunziker – Trussardi, ma anche prima nelle foto e nei racconti dei vip (ricordiamo in particolare i chihuahua di Valerio Scanu o i Pieri di Elisabetta Canalis), nelle ultime ore è un altro il cane vip passato alle “cronache social”: Sprint, il cane di Alena Seredova.
Recentemente divenuta madre di Vivienne Charlotte, avuta con Alessandro Nasi, dopo la turbolenta fine della storia con Gigi Buffon, la modella ha postato una foto che fa intravedere la culla della figlia con accanto a vegliare sulla piccola il suo amato cane.
Se innamorato anche lui ❤️ #sprint
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E qui i nodi vengono al pettine: quello che voleva essere un momento di condivisione della Seredova con i suoi fan, diventa per qualcuno occasione per “metterla in guardia” del pericolo celato in questo atteggiamento.
Stai attenta è un cane gli può venire la gelosia!
suggerisce qualcuno.
E ancora
Non è igienico!
Commenta qualcun altro.
Gli inviti a prendere le distanze e fare attenzione cadono abbastanza nel vuoto non dando seguito ai commenti, la maggior parte dei seguaci commenta tra cuori e faccine amorose.
Che cosa suggerisce la Società Italiana Pediatria per bambini e cani?
Le ultime ricerche svolte dai finlandesi del Kuopio University Hospital coordinati da Eija Bergroth e riportate anche dalla Società Italiana Pediatria sostengono che
Dall’analisi dei dati riportati e di un questionario finale, è emerso che i bambini che sono entrati più spesso in contatto con cani hanno riferito anche meno sintomi respiratori (aduste odds ratio [aOR] 1,31; 95% CI 1,13–1,52). Minor frequenza anche di otiti (aOR 0,56; 95% CI: 0,38–0,81) e di ricorso a terapie antibiotiche (aOR 0,71; 95% CI: 0,52–0,96). Una possibile spiegazione di questi dati? Secondo Eija Bergroth uno dei motivi principali potrebbe risiedere proprio nella “sporcizia” portata in casa dagli stessi caniL’effetto protettivo più marcato si registra nei bambini che vivono in case nelle quali i cani passano solo meno di 6 ore al giorno. In altre parole, nelle case nelle quali i cani portano più sporcizia dall’esterno. Questo potrebbe contribuire ad aumentare la diversità microbica nell’ambiente in cui crescono i bambini, con un possibile impatto sulla velocità di maturazione del loro sistema immunitario e di conseguenza sulla morbilità respiratoria. E spiegherebbe anche la minor funzione protettiva associata alla presenza di gatti, animali più inclini alla sedentarietà e alla vita in casa rispetto ai cani.
Però
Serve cautela nell’interpretare questi risultati
Commenta Luciana Indinnimeo, presidente della Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Pediatrica (SIAIP)