Fare community intorno alla sostenibilità, in modo originale e accattivante: dal 14 marzo nasce IRAE una originale serie editoriale che fa incontrare l’editoria con arte, temi ambientali e nuove prospettive. A promuovere questo progetto, la no profit Yourban2030.
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Un nuovo modo di fare community in cui i protagonisti cambiano ogni volta (fotografi, scienziati, poeti, illustratori, pensatori, visionari), ma tutti pronti ad offrire contenuti per analizzare il presente e rispondere ad un quesito su tutti: ‘È questa la fine?’. 200 pagine che di volta in volta diventano un’opera d’arte, con uno special book a edizione limitata e monografico.
“IRAE è stato concepito nella primavera 2021 e, dati i risvolti dell’attualità e con il senno di poi, è chiaro che ancora una volta lo sguardo artistico si è fatto anzitempo interprete di un’urgenza, sociale, ambientale, narrativa”
Veronica De Angelis – ideatrice di IRAE e presidente di Yourban2030
Un oggetto da collezione in forma di libro per guardare oltre il visibile, immaginando futuri e documentando il presente, attraverso i contributi di grandi firme del contemporaneo artistico, critico e fotografico, con contenuti esteticamente importanti. Il nome nasce infatti da ‘dies irae’, quel giorno del giudizio quella fine su cui si riflette da tempo e che vede coinvolti uomo ed ecosistema, da tempo a rischio.
A dare corpo al primo special book di IRAE, è Paolo Canevari con un’opera limitata interamente nera, buia come il silenzio. Le firme di questo primo numero da collezione sono invece: Ezio Amato, Andreco, Nicola Bertollotti, Daniela Billi, Patrizia Boglione, Paolo Canevari, Tiziana Cera Rosco, Dario Coletti, Giacomo Costa, Ketty Di Tardo, Michele Freppaz, Simona Ghizzoni, Luca Marini, Antonio Marras, Shinya Masuda, Claudio Orlandi, Cristana Perrella, Patrizia Sardo Marras, Birgit Rusten, Wu Ming 1, Santiago Zabala. Angelo Cricchi è Direttore Creativo IRAE mentre Simonetta Gianfelici, Fashion Director.
“Questo primo numero ha un mantra ed un simbolo giapponese il MU che significa il vuoto, Parente stretto di quella desinenza cinese WU usata da uno dei nostri più prestigiosi contributor. Vuoto come spazio pittorico autentico, l’infinito come dimensione fotografica, il colore assoluto, i codici della pratica artistica diventano elementi essenziali per configurare una nuova visione del mondo tutto intorno”.
Angelo Cricchi – direttore creativo IRAE
Tema quindi di questo primo numero l’assenza, la mancanza, il vuoto. Dagli spazi abbandonati di Nicola Bertellotti, alla rinascita solitaria di Jordi Bello Tabbi, dalla fuga nella natura di Simona Ghizzoni, alle città distopiche di Giacomo Costa. Dal vuoto della pianura Padana raccontato da Wu Ming (Wu è il cinese di Mu) all’invisibile presente nei disegni di Adreco.
Dai ghiacciai immensi ricoperti di teli di Claudio Orlandi alla solitudine dell’inverno Islandese di Carola Blondelli, fino alle terre sarde arse dal fuoco di Dario Coletti e dei coniugi Marras. Void is the perfection ci narra Rai Kawakubo, mentre Paolo Canevari nel suo personal project legato alla rivista, fa l’atto più estremo del numero: cancella tutte le immagini e tutte le parole.
IRAE di Yourban2030 sarà disponibile dal 14 marzo sul circuito Messaggerie (La Feltrinelli, Mondadori, Ubik), Armani Book, Hoepli e in tutte le migliori librerie; è in oltre ordinabile sugli store online e Amazon.
Crediti foto@Irae_Yourban2030 via HF4