A cosa serve il design? Questa è la prima domanda da porsi per capire come ripensare la socialità, la vita pubblica, viaggi, mobilità, istruzione e molto di più.
Probabilmente per qualche istante, durante il lockdown, anche noi abbiamo provato cosa significhi guardare il mondo con gli occhi di un designer. Mentre cercavamo soluzioni ai problemi che di giorno in giorno abbiamo affrontato in casa, nel lavoro, nella gestione delle nostre vite in un ambiente improvvisamente molto diverso dal solito abbiamo unito competenze, informazioni, risorse e idee.
Esperti e gente comune ridisegnano il futuro insieme con CoviDesignJam, evento che chiama a raccolta oltre 50 realtà da tutta Italia e non solo.
Ideato da Nois3 e Digital Entity. Ne parliamo per Funweek ore 15.00 con Filippo Perlini di Digital Entity
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COVIDesignJam dal 22 al 24 maggio: come partecipare
Una jam che riunisce virtualmente persone comuni, artisti, stakeholder, sportivi e professionisti dal 22 al 24 maggio su miro.com.
COVIDesignJam nasce da Digital Entity e NOIS3, due agenzie di design già presenti con il loro lavoro nel nostro vissuto quotidiano, progettisti dietro le quinte delle nostre vite, che propongono soluzioni quasi cucendole addosso alle nostre necessità. Loro è l’idea di una Design Jam dedicata a come dovremo convivere con il Covid-19 nei nostri gesti quotidiani. Il tema non le regole più manifeste, come il distanziamento fisico o lo stare in fila, ma anche il nostro essere sociali: come saluteremo i nostri amici? Quando e dove potremo vederli? Che ne sarà delle nostre cene ai ristoranti o degli aperitivi? Che cosa significa turismo di prossimità, materialmente come funzionerà? E se volessimo andare al cinema o a un concerto?
La Design Jam è un format, una maratona progettuale lunga un fine settimana, fatta di persone che si ritrovano senza avere nulla di preordinato se non le proprie esperienze, pronti per progettare soluzioni.
COVIDesignJam è un fine settimana durante il quale pensare proposte per risolvere le necessità quotidiane, le nuove esigenze imposte dall’emergenza coronavirus; guardando al presente per immaginare un futuro che offra soluzioni, attraverso il confronto in diverse sessioni per offrire risposte e soluzioni a governanti e società civile.