Roma riparte dal sociale e Snodo Mandrione riapre. Quando l’emergenza covid non è più sostanzialmente solo sanitaria ma si trasforma in urgenza sociale, nel cuore di Roma riapre lo spazio che viene in aiuto dei più deboli. Un luogo fisico, innanzitutto, ma anche una rete di sinergie sociali che va a intervenire in un territorio dalla difficile storia e dalle grandi sfumature in un periodo che vede più che mai esposte le fasce sociali più a rischio.
Servizi al cittadino e sportelli dì ascolto e assistenza. Tornano le attività di Snodo Mandrione, nuovo spazio restituito alla città, una rete di sinergie sociali che va a intervenire con sportelli e servizi al cittadino.
A Ore15 ne abbiamo parlato con Giordana Valentini, presidente dell’associazione di promozione sociale Snodo Mandrione.
LEGGI ANCHE >>> Teatri OFF a Roma: come ripartire in sicurezza
Le Attività di Snodo Mandrione Aps
In attesa di potersi aprire, come da progetto, a eventi culturali, l’associazione di promozione sociale Snodo Mandrione riparte in fase 2 da attività di sostegno sociale e azioni di solidarietà, insieme alla gestione di laboratori formativi permanenti e progetti di inclusione sociale. Un insieme di buone pratiche, nell’ottica della promozione del territorio, della sua valorizzazione e dell’apertura alla cittadinanza, come spazio inclusivo, mettendo insieme e facendo incontrare privato sociale e istituzioni.
Aps Snodo Mandrione propone alla città iniziative destinate al reinserimento sociale, ma anche all’integrazione e alla crescita sociale e culturale: tutto per uno snodo che diventi, come da antica vocazione di quartiere, laboratorio di integrazione e inclusione, luogo di incontro e confronto tra identità, culture e comunità per crearne una sola, diversa, altra, multiforme, aperta… e solidale in questo periodo di emergenza.
Nella fase 2, i progetti di inclusione e creazione di reti sono le attività principali di Snodo Mandrione che ha attivato tre progetti iniziali: il progetto inclusione, che prevede il reinserimento sociale dei soggetti fragili; lo sportello sociale di orientamento al lavoro; il polo d’ascolto territoriale in collaborazione con gli uffici UEPE, destinato a utenti in detenzione domiciliare.