Antonella Clerici sconfina? Il suo ultimo post su Instagram ha scatenato commenti e critiche: cosa ci faceva la presentatrice a Genova?
Antonella Clerici pubblica una foto dal Ponte di Genova. Cosa ci faceva lì? Su Instagram si scatena una miriade di commenti che puntano il dito contro la condotta della nota presentatrice ma… non è come sembra. Ecco cosa è successo.
Antonella Clerici sconfina? Le critiche sotto al post
La Fase 2 ha reso possibili nuovi spostamenti; tuttavia è chiaro che ci sono ancora dei limiti importanti. Per esempio, è ancora vietato lasciare la propria Regione se non per comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, motivi di salute o per fare rientro da un’altra Regione – in cui magari si era rimasti bloccati durante il lockdown.
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Ha dunque destato stupore e non poche polemiche la foto scattata da Antonella Clerici dal nuovo Ponte di Genova. È noto infatti che la presentatrice viva in una villa da sogno in Piemonte. Perchè Antonella Clerici sconfina fino ad arrivare in Liguria? Questa la domanda posta dai numerosi follower nei commenti sul profilo ufficiale della presentatrice. Ecco il post.
https://www.instagram.com/p/B_45RVmIKfb/
Le polemiche e la risposta dopo il post della Clerici
Il post di Antonella Clerici è stato dunque sommerso dai commenti; fra critiche, confusione e preoccupazione, leggiamo:
Hai sconfinato cara Antonella
Ma non potevi, sei uscita dalla tua Regione
Ma si può uscire dalla propria Regione?
Se è per lavoro, sì
Sì sì, infatti, ha sconfinato e non si può… ma avrà avuto gravi motivi
Ci ha pensato la stessa Antonella Clerici, con gran semplicità, a porre un freno alle polemiche. La presentatrice ha spiegato il motivo del suo spostamento:
Visita oculistica urgente a Maelle
Ecco spiegato il motivo dello spostamento. Infatti a Genova si trova l’ospedale pediatrico “Gaslini”, eccellenza del settore. Sempre nei commenti, la presentatrice ha specificato che la sua residenza ad Arquata Scrivia dista solo mezz’ora dall’ospedale e che, essendo la visita urgente, lo spostamento era consentito in quanto considerato di assoluta necessità ai fini di preservare la salute della bimba.