La gravidanza social di Chiara Ferragni sta vivendo momenti molto difficili. Aspettando la nascita del piccolo Leone, alla fidanzata di Fedez era già stato diagnosticato un caso di invecchiamento precoce della placenta che l’ha costretta ad un periodo di riposo assoluto.
Quel video di Fedez mentre Chiara Ferragni è dal ginecologo e mostra…: il filmato fa il giro del web
Adesso, invece, arriva un nuovo problema. Si tratta di un disturbo molto consueto durante la gestazione, ossia la riduzione del liquido amniotico. Ma di cosa si tratta e quali conseguenze può avere sul nascituro?
La riduzione del liquido amniotico, che cos’è e a cosa è dovuta?
Il liquido amniotico altro non è che il liquido che protegge il bebè da urti e pressioni nel corso dei nove mesi di gravidanza, indispensabile per lo sviluppo fetale. Il bambino lo deglutisce e ne viene idratato, beneficiando anche del suo apporto salino. Quando il suo livello è più basso del normale c’è un’anomalia.
Le sue cause vanno ricercate in anormalità del tratto urinario, in una rottura precoce delle membrane o, come probabilmente nel caso di Chiara Ferragni, in un’insufficienza placentare. Non sono tuttavia da escludere le condizioni di stress e, specie nel periodo estivo, il clima troppo afoso.
La riduzione del liquido amniotico colpisce tantissime donne. Ma quali sono le conseguenze e come va affrontata?
Le cure maggiori per tentare di ridurre gli effetti negativi di questo problema comune a molte donne alla fine della gravidanza riguardano il riposo forzato, accompagnato però alla necessità di bere molto durante il corso della giornata.
Se le perdite sono troppo copiose, però, il solo riposo non basta e diventa necessario un ricovero in ospedale per garantire le migliori condizioni di salute alla mamma e al nascituro. In molti casi, quest’ultimo potrebbe dover essere costretto a nascere prematuro ma senza particolari conseguenze…