Fabri Fibra condannato. Ecco cosa disse a Valerio Scanu

Fabri Fibra è stato condannato dal tribunale di Milano a pagare un risarcimento di circa 20.000 euro a Valerio Scanu.

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La sentenza è arrivata già da qualche tempo ma, mancando l’appello nei termini di legge da parte del rapper, è ormai diventata definitiva.

La vicenda è iniziata nel 2013 quando, poco dopo l’uscita della canzone A me di te (presente nell’album ‘Guerra e Pace‘), i legali di Valerio Scanu avevano depositato la querela per diffamazione.

Il testo presenta inequivocabili riferimenti al cantante ‘Valerio Scanner’, con pesanti insinuazioni sulla sua sessualità, alcune piuttosto offensive:

Gli ho abbassato i pantaloni e sotto aveva un tanga” è una delle frasi più soft della canzone.

I legali di Fabri Fibra hanno dichiarato che nel rap le parole dure e le immagini forti sono parte essenziale delle canzoni, paradossi che servono per denunciare e far riflettere.

Tutto questo non ha affatto convinto il giudice che ha riscontrato offese oggettive nel testo del brano ed ha condannato il rapper marchigiano.

 

Grande soddisfazione per la sentenza espressa dal presidente dell’Arcigay milanese:

“I rapper, che si rivolgono soprattutto ai ragazzi più giovani dovrebbero stare attenti a non far passare messaggi offensivi e omofobici. L’omofobia nasce dalla non conoscenza e dal non rispetto delle persone […] Il fatto di avere come interlocutori soprattutto studenti minorenni dovrebbe spingere chi canta hip hop a essere consapevole del proprio ruolo sociale e, di conseguenza, evitare concetti e linguaggi che possono ferire, o indurre alcuni ad atteggiamenti violenti e discriminatori”.