Franco Gatti ha lasciato i Ricchi e Poveri solo qualche settimana fa sconvolgendo i milioni di fan che la band ha conquistato dentro e fuori i confini nazionali in 50 anni di carriera. La decisione è apparsa affrettata e senza senso, quasi immotivata, eppure la volontà di andarsene era profonda e radicata in lui – evidentemente – già da qualche tempo.
In una lettera aperta pubblicata sul settimanale DiPiù e indirizzata ai suoi compagni di palco Angelo Sotgiu e Angela Brambati, il baffo dei Ricchi e Poveri ha confessato cosa lo ha spinto a salutare il mondo della musica una volta per tutte: “Qualcosa in me si è irrimediabilmente spento il 13 febbraio 2013 – ha scritto – Da allora ho convissuto con il dolore, un dolore che il tempo è riuscito appena ad attenuare e che mi accompagna ovunque, infondendomi una stanchezza che alla fine mi ha spinto a dire basta…”.
Per Franco Gatti figlio ancora vivo. E’ difficile per un padre rassegnarsi alla morte di un figlio, sopraggiunta per un arresto cardiaco: “Lui è ancora lì nella nostra casa, nella sua camera. Lo ‘sento’ giorno e notte. Mi vede vecchio e stanco – ha rivelato ancora l’artista – e so che è contentissimo di questa mia decisione”.
“Il Franco che conoscevate non esiste più, la sua voce è rimasta lì – ha riflettuto con amarezza – nella tomba del suo figlio adorato”.
Per Franco Gatti figlio e compagni di band ormai lontani, dunque: il baffo li ha lasciati alle loro vite, seppur ben diverse, mentre il cantante genovese a 73 anni deve pensare alla sua e a quel malore che lo ha fatto agitare parecchio di recente.
“A complicare le cose – ha proseguito – negli ultimi mesi ci si è messa anche la salute. L’anno scorso ho rischiato di brutto, quel male al petto in piena notte (…) era un principio d’infarto, sono finito d’urgenza all’ospedale e solo un intervento di angioplastica mi ha salvato la vita”.