‘Gomorra è un modello drogato’ così esordisce il Sindaco di Napoli nel definire la serie tv firmata da Saviano. Anche Antonio Piccirillo, figlio del boss che ha rinnegato la Camorra, ha parlato di queste produzioni tv cinematografiche che non mostrano la vera realtà dei fatti.
Sarà pure una delle serie televisive più amate dal pubblico, ma c’è chi anche chi per Gomorra non nutre grandi simpatie. È il caso del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che in un lungo post su Facebook in cui ha fatto appello allo Stato per aiutare la città a contrastare e prevenire il crimine organizzato, ha usato parole durissime verso la fiction. La pensa come il primo cittadino partenopeo anche Antonio Piccirillo, figlio di un boss che ha rinnegato la Camorra. A Le Iene il coraggioso 23enne ha detto che Gomorra non mostra ciò succede davvero negli ambienti malavitosi.
Il sindaco di Napoli contro Gomorra
A Napoli c’è una bambina che lotta tra la vita e la morte. È rimasta vittima di un agguato mafioso, suo malgrado. Dopo la sparatoria, l’ennesima, per le strade del capoluogo campano, il sindaco Luigi De Magistris, ha rivolto un appello pubblico allo Stato affinché intervenga per prevenire e contrastare il crimine organizzato.
Nel lungo e accorato post pubblicato su Facebook, l’ex magistrato si scaglia anche contro Gomorra, la serie tv ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano, definendola un “modello drogato, per alcuni vergognosamente vincente”. I protagonisti della fiction? Sono “eroi di me**a”.
Insomma, questo prodotto televisivo per De Magistris è “una droga mediatico-comunicativo-artificiale che rischia di corrodere cervello, anima e cuore di centinaia di giovanissimi” per questo avverte: “Non fate l’errore di sottovalutare questo simbolismo affascinante del male”.
Anche il figlio del boss contro Gomorra
Il sindaco di Napoli non è l’unico – e non è stato il primo – a riservare dure critiche a Gomorra. Nella puntata de Le Iene andata in onda ieri sera, anche Antonio Piccirillo ha lanciato un affondo contro la serie televisiva.
Il 23enne, figlio di un boss di Camorra che ha rinnegato l’ambiente malavitoso del padre, rifiutando di far parte della criminalità organizzata, ritiene che Gomorra non rappresenti la realtà dei fatti ma una sua “esasperazione”.
In particolare, secondo Antonio, nella fiction non viene mostrata la vera “angoscia che si vive in queste situazioni”.
“Se un ragazzino viene arrestato, fallo vedere che piange, che soffre, che non ha prospettive – sembra suggerire agli autori – Racconta che i ragazzini si stanno perdendo per la mancanza di alcuni valori e di alcuni ideali. Racconta che la Camorra fa schifo!”.
“Finché sei il figlio del boss tutti i tuoi amici ti trattano bene ma se decidi di fare il bravo ragazzo li perdi”. @roberta_rei intervista il figlio del boss che è sceso in piazza contro suo padre #LeIene https://t.co/otC1swq3h6
— Le Iene (@redazioneiene) May 7, 2019
(foto @kikapress)