Michelle Hunziker, l’infanzia difficile che non ha mai dimenticato

Michelle Hunziker è considerata da molti la donna perfetta: è bellissima, colta, ha un marito che la ama incondizionatamente e tre splendide figlie che sta crescendo a meraviglia, senza considerare i successi professionali sul piccolo schermo e i traguardi raggiunti nel sociale con la sua associazione per le donne Doppia Difesa.

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Sorprende un bel po’, dunque, l’intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove la conduttrice svizzera racconta di un’infanzia molto difficile, di Natali tristissimi e dei genitori separati. “Ho ricordi dai due anni in poi. Mia mamma si è impressionata quando le ho raccontato un episodio – ha confessato Michelle Hunziker al quotidiano – Vivevamo in una villetta a schiera: c’era mio nonno che stava donando un portafortuna a mia madre. Il mio papà era alcolizzato. Ma era un’anima bella e la sua debolezza non riusciva a offuscare la tenerezza del suo cuore. La mamma lavorava senza sosta. Papà era lo spirito, i ghirigori prima di andare a letto”.

Senza alcun biasimo nei confronti del padre, la moglie di Tomaso Trussardi ha svelato ancora: “Dopo la separazione ho trascorso dei Natali tristissimi. La mattina del 25 lo chiamavo e lui piangeva. Il giudice mi ha chiesto con chi volevo stare: ho scelto la mamma ma il mio cuore era in frantumi. Per anni sono stata in lotta con mia madre: lavorava sempre, quando tornava era stanchissima. Non ha mai perso l’accento olandese, è una donna simpatica e molto forte: la chiamiamo il sergente. Mio papà amava tagliarmi i capelli corti perché “Lole”, come mi chiamava lui (il diminutivo di amore), aveva la faccia così bella che andava scoperta”.

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Michelle ha saputo superare i problemi con i genitori e nel momento in cui si è separata da Eros Ramazzotti ha saputo crescere Aurora senza commettere gli stessi errori di sua madre e suo padre. Poi è arrivato Tomaso Trussardi, a cui si è letteralmente affidata dopo un periodo difficile dove lo estrometteva da qualsiasi decisione sulla sua famiglia, abituata com’era a decidere per se stessa e sua figlia adolescente senza l’aiuto di nessuno.

Un giorno Tomaso – che la Hunziker frequentava già da qualche tempo – “mi telefonò e mi disse: ‘Michelle, tu non vuoi un uomo, tu vuoi fare l’uomo. E io non voglio una storia senza condividere’. Ho capito che potevo lasciarmi guidare. Ancora oggi ringrazio mio marito per quella chiamata”.