Graca Machel è una delle donne più influenti del mondo, un avvocato di diritto internazionale e un vero e proprio simbolo per le popolazioni africane e in particolare per le donne e i bambini, per i quali si è sempre battuta in prima linea: nel 1996 redasse il primo rapporto sull’impatto dei conflitti armati sui bambini, esortando l’UNICEF a prendere posizione in merito. Il Rapporto Machel, come venne chiamato, ha richiamato la comunità internazionale a prendersi le sue responsabilità nei confronti degli innocenti, principali vittime di tutte le guerre.
Nelson Mandela moglie, ecco cosa fa oggi
Graca, prima di essere la moglie di Nelson Mandela, è stata sposata con il primo presidente del Mozambico libero, Sambora Machel: nel suo governo assunse l’incarico di Ministro dell’Istruzione e della Cultura e promosse l’istruzione universale per tutto il popolo mozambicano, riuscendo ad abbattere il tasso di analfabetismo del 72%.
Dopo la morte di Machel, Graca iniziò una conversazione epistolare con Nelson Mandela, che si trovava ancora in carcere: da quelle lettere nacque una profonda stima ed amicizia, che si tramutò in amore e sfociò, nel 1998, in matrimonio.
Graca Machel ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo impegno politico e umanitario: il Laureate of Africa per l’Hunger Project nel 1992; la Medaglia Nansen in riconoscimento al suo contributo al benessere dei bambini rifugiati nel 1995; l‘IPS International Achievement Award per il suo lavoro in favore dei bambini in tutto il mondo nel 1998. Nel 2007 il Regno Unito l’ha proclamata Dama di Commenda dell’Ordine dell’Impero Britannico, mentre nel 1999 la Spagna l’aveva già nominata Dama di Gran Croce di Isabella la Cattolica. Ha ricevuto tre Lauree Honoris Causa dalle Università del Massachusetts, del Portogallo e della Spagna e un dottorato in Filosofia dall’Università sudafricana di Stellenbosch.
Oggi Graca Machel è ancora attiva politicamente in Mozambico, ma la sua esperienza al servizio dei diritti umani viene richiesta in tutto il mondo: è stata fra i relatori dell’Agenda delle Nazioni Unite del 2030 e farà parte anche delle 225 personalità globali chiamate per un vertice di crisi per pensare la ripresa dopo l’ondata pandemica.