Giovedì 27 aprile 2023, presso la Casa d’Aste ‘Babuino’ in Roma, alla via dei Greci n. 2, si inaugura una mostra bi-personale decisamente emozionante, a tratti sorprendente, a cura di Roberto Bilotti
Due percorsi artistici diversi. E due diverse visioni dell’arte contemporanea, che si uniscono in uno straordinario percorso espositivo dedicato al potere del colore. Teresa Coratella, poliedrica artista romana, ideatrice di numerosi progetti, oggi è impegnata in un percorso di ricerca circa i benefici e il potere dell’arte come amplificatore di benessere; e Tancredi Fornasetti, con le sue visioni urbane, il quale ci dona un notevole dinamismo di colore riassunto in forme geometriche e piani sovrapposti. Un’interrogazione aperta sul colore, sulla sua energia e su quella straordinaria forza di espressione che arriva agli animi laddove le parole non arrivano. Un percorso in bilico tra figura e astrazione, con l’intento di comunicare e comunicarsi. Come riesce l’arte a oltrepassare il tempo e i confini, facendo del colore la sua parola per eccellenza? E qual è la sua influenza sulle nostre emozioni e sensazioni? A queste e molte altre domande rispondono gli artisti Teresa Coratella e Tancredi Fornasetti.
Teresa e Tancredi, come è nato e si è sviluppato il vostro percorso artistico?
Teresa Coratella: “Sono un’accademica, ho avuto sin da ragazza la passione per l’arte e ho seguito i miei sogni con tenacia e determinazione. Mi sono diplomata al liceo artistico e laureata all’Accademia delle Belle Arti di Roma con la possibilità, grazie a una borsa di studio, di vivere a Bruxelles: un’esperienza importante, che mi ha fortemente maturata non solo sotto il profilo dell’arte, ma anche come persona. Oggi, la mia attività di artista è legata a tematiche sociali: mi piace pensare di essere non solo portatrice di bellezza, ma grazie al linguaggio universale dell’arte, anche mezzo pacifico e diretto, per dare voce a problematiche importanti di interesse collettivo”.
Tancredi Fornasetti: “Nel mio caso, ciò che mi ha interessato fin dal principio è stata quella sensazione trasmessa da un colore piatto, che riempiendo una superficie perfetta e sviluppandosi nello spazio occupandolo in maniera imprevista, riesce a suscitare una certa emozione sullo spettatore – me compreso – destando curiosità e senso di appagamento visivo al tempo stesso. Da lì, ho iniziato uno studio delle forme, annullando e ricreando delle soluzioni prospettiche diverse, spesso contrapposte”.
Come è nata l’idea di questa mostra?
Teresa Coratella: “Lavorare e fare ricerca è importante per un’artista. Ma è altrettanto importante mostrare, divulgare e vendere il proprio lavoro. Ci piace pensare che le persone che comprino un nostro quadro siano felici la mattina quando si alzano, perché i nostri colori e l’energia impressa sulle nostre tele renda armonica la propria casa…”.
Tancredi Fornasetti: “Nello specifico, questa bi-personale nasce grazie alla collaborazione tra Antonio De Crescenzo, proprietario della prestigiosa casa d’aste ‘Babuino’ ed esperto conoscitore di arte contemporanea e il mecenate dell’arte, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, curatore della mostra”.
Quali sono gli artisti ai quali vi siete maggiormente ispirati?
Tancredi Fornasetti: “Gli artisti che ho sempre osservato e da cui ho tratto interessanti stimoli sono stati sicuramente Giotto, Masaccio e Ambrogio Lorenzetti per quanto riguarda il medioevo: la loro interpretazione architettonica l’ho sempre trovata affascinante e ricca di spunti. Per quanto riguarda il contemporaneo, sicuramente Depero, Balla, Perilli, Peter Halley e Jan Van der Ploeg: sono artisti di grande spessore e contemporaneità”.
Teresa Coratella: “Sono, da sempre, rimasta affascinata dagli ‘scarabocchi’ di Cy Twombly, che entrano in sintonia con la mia ricerca. Da questo artista c’è da imparare non a come si fa l’arte o a come usare una tecnica, ma come soffermarsi a meditare per sfuggire al senso della banalità. E’ questo che fa l’arte: lascia un’impronta immortale, che sia bella o meno bella, innescando una dimensione critica, una scelta e, dunque, una risposta alla coscienza. Un altro artista rivoluzionario a cui sono molto legata è Piero Dorazio, padre dell’astrattismo, padrone del colore che diventa protagonista ed elemento unico all’interno dei suoi segni”.
‘Potere al colore’ sottende un messaggio di speranza e di forza?
Teresa Coratella: “Io e Tancredi abbiamo due percorsi artistici differenti. Ma ciò che ci accomuna è proprio la padronanza del colore. Io credo che il colore, per la maggior parte degli artisti, sia ancora il linguaggio fondamentale per trasmettere le proprie emozioni e il proprio stato d’animo. Quindi, sì: è possibile leggere nelle nostre opere un messaggio di speranza e di forza”.
Intervista di Vittorio Lussana