La condivisione della vita con un amico a quattro zampe potrebbe avere un impatto significativo sulla salute mentale degli individui, come evidenziato da uno studio condotto dall’Istituto Metropolitano di Geriatria e Gerontologia di Tokyo: confermato, infatti il legame tra la convivenza con un cane e il minor rischio di demenza senile.
Il cane combatte il rischio di demenza senile? Cos’hanno scoperto i giapponesi
Questa ricerca, che coinvolgeva oltre 11mila partecipanti di età compresa tra i 65 e gli 84 anni, ha approfondito la correlazione tra la convivenza con cani e gatti e il rischio di demenza senile nella vecchiaia.
Secondo i risultati del sondaggio epidemiologico condotto dal governo della capitale giapponese, il rischio di sviluppare demenza è ridotto del 40% per coloro che condividono la vita con un cane. Sorprendentemente, questa diminuzione del rischio è meno evidente tra i proprietari di gatti, il che suggerisce una relazione unica tra la presenza di cani e la salute cerebrale.
Il “rapporto di probabilità”, un indicatore chiave derivante dalla ricerca, rivela che il rischio di sviluppare la malattia è calcolato a 0,6 per i proprietari di cani e a 0,98 per i proprietari di gatti, rispetto a 1 per coloro che non possiedono nessuno dei due animali domestici.
Demenza senile: come il cane agisce sul nostro cervello
Yu Taniguchi, ricercatore dell’Istituto Nazionale per gli Studi Ambientali, spiega che prendersi cura di un cane offre benefici unici, contribuendo a mantenere abitudini di esercizio quotidiane e a favorire opportunità di inclusione sociale. Questi fattori, a loro volta, si collegano direttamente alla riduzione del rischio di demenza senile.
Oltre ai benefici cognitivi, l’indagine ha anche esplorato l’impatto positivo sulla salute fisica e sociale derivante dalla compagnia dei cani. L’attenzione verso l’importanza dell’esercizio quotidiano e della connessione sociale, fornita dalla presenza di un cane, emerge come uno degli aspetti chiave nella lotta contro la demenza senile.
In conclusione, questo studio giapponese getta nuova luce sull’importanza di condividere la vita con un cane come possibile strumento di prevenzione della demenza senile. La promozione di uno stile di vita attivo e socialmente coinvolgente attraverso la compagnia di questi fedeli amici a quattro zampe potrebbe essere la chiave per affrontare le sfide legate alla salute mentale nell’invecchiamento.
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