Ogni anno il 17 novembre il mondo celebra il “Gatto Nero Day”, un’occasione per sfatare miti e superstizioni legate a questi affascinanti felini. I gatti neri sono stati oggetto di superstizioni e leggende per secoli, ma cosa c’è dietro questa suggestiva relazione tra il colore del loro mantello e la sfortuna? Dalla bolla papale di Papa Gregorio IX nel 1233 alla caccia alle streghe di Salem passando per Edgar Allan Poe.
Il gatto nero nella storia
La superstizione legata ai gatti neri ha radici antiche, che risalgono all’epoca dei romani. In quel periodo, si credeva che i gatti neri fossero creature mistiche in grado di portare fortuna, ma con l’avvento del cristianesimo, questa credenza subì una brusca svolta. Il colore nero, infatti, venne associato all’oscurità e al male, dando inizio a una serie di leggende macabre e nefaste.
Durante il Medioevo, si diffusero credenze che collegavano i gatti neri alle streghe e alle arti oscure. Questo equivoco contribuì a diffondere la paura di questi gatti. Addirittura, nel 1233 papa Gregorio IX emanò la bolla Vox in Rama: si tratta del primo documento ecclesiastico ufficiale che condannava il gatto nero come incarnazione di Satana autorizzando gli esponenti della chiesa di Roma allo sterminio dei felini e anche dei loro padroni.
La relazione tra i gatti neri e Salem
Uno degli episodi più noti che collega i gatti neri alla superstizione è l’infame caccia alle streghe di Salem avvenuta nel 1692 negli Stati Uniti. Durante questo periodo oscuro, 20 persone furono giustiziate con l’accusa di stregoneria e si dice che molti gatti neri siano stati uccisi in quanto considerati famigli (ovvero spiriti donati da Satana) delle streghe. Questo episodio, come si può immaginare, segnò una delle pagine più cupe della storia delle superstizioni legate ai gatti neri.
Il gatto nero nell’arte e nella cultura popolare
I gatti neri sono spesso presenti nell’arte e nella cultura popolare, protagonisti ricorrenti di racconti e leggende, come il famoso gatto nero di Edgar Allan Poe (1843), al centro di una delle sue storie più celebri. Inoltre, sono stati rappresentati in numerosi film, serie TV e opere letterarie.
Nel 1857 Charles Baudelaire compose una poesia, I gatti, contenuta nell’opera-manifesto Les fleurs du mal; pochi anni dopo, nel 1865, Manet ebbe l’ardire di esporre l’Olympia al Salon di Parigi e la presenza del gatto nero, della nudità, dell’arroganza nello sguardo della protagonista suscitarono sdegno e scalpore tra i benpensanti dell’epoca.
Nel 1885, poi, Giovanni Boldini realizzò la Ragazza con il gatto nero dove il felino, abbracciato dalla giovane, è protagonista insieme a lei.
La rinascita del gatto nero
Nonostante la superstizione e i falsi miti, i gatti neri hanno per fortuna goduto di una rinascita nella cultura popolare e oggi sono considerati pet affettuosi e adorabili, anzi molte persone li adottano senza esitazione. Inoltre, in alcune parti del mondo, i gatti neri sono simboli di buona fortuna: ad esempio, in Giappone, si crede che portino prosperità economica. Durante il Gatto Nero Day, inoltre, molti rifugi per animali promuovono l’adozione di gatti neri contribuendo a cambiare la percezione negativa che li circonda.
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