E’ da poco entrata la primavera, le giornate iniziano ad allungarsi e il sole scalda i cuori di ogni persona. Il mese di marzo è ricco di tradizioni e Roma non è da meno, di seguito scopriamo tutti i dettagli della processione delle zitelle, un singolare rito che si è svolto fino al 1870.
La processione delle zitelle a Roma: di cosa si tratta?
La processione delle zitelle a Roma si svolgeva nel rione Pigna e fu portato avanti per più di quattrocento anni, dal 400 all’800. Il rito aveva luogo all’interno della Chiesa di Santa Maria sopra Minerva e faceva riferimento alle donne romane che non avevano la possibilità di sposarsi o entrare in convento per motivi economici.
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Le dirette interessate si presentavano tutte vestite di bianco e coperte da un velo, dovevano entrare con un cero in chiesa, inginocchiarsi davanti al papa per il bacio della “sacra pantofola” e ricevere un sacchetto di seta bianca con la dote in monete.
L’origine del singolare rito
Il “Rito delle Zitelle” ebbe origine nella metà del 1400 dall’Arciconfraternita della Ss. Annunziata, composta di 200 cittadini romani, che aveva lo scopo di dedicarsi alle opere di carità. Il fine del rito sopracitato era quello di salvare le giovani donne dal mondo della prostituzione. Infatti, spesso accadeva che venissero trascinate poiché non avevano la possibilità di sposarsi o entrare in convento.
Tutti gli anni l’Arciconfraternita creava degli elenchi in cui potevano iscriversi solo le fanciulle che avessero compiuto 15 anni. La prova aveva la durata di 3 anni. Se ritenute meritevoli, le zitelle considerate oneste e di buona fama potevano ricevere un sussidio durante la cerimonia nel giorno dell’Annunciazione.
l numero delle doti dipendeva dal bilancio dell’Arciconfraternita. Nei periodi con molti iscritti, si riusciva a pagare fino a 600 doti in un solo anno.
Perché il rito è stato sospeso?
Il rito fu sospeso nel 1870, quando lo Stato Italiano confiscò le proprietà dello Stato Pontificio.
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