In Via degli Acquasparta, nel Rione Ponte a Roma vi è la casa di Fiammmetta Michaelis, cortigiana fiorentina: cosa c’entra con i Borgia
Avete mai sentito parlare di Fiammetta Michaelis? Era una cortigiana fiorentina giunta a Roma con la madre Santa Cassini per scopi lavorativi. Una volta arrivata nella città eterna, però, si innamorò di Cesare Borgia, figlio illegittimo di papa Alessandro VI e soprannominato “il Valentino”. I due si incontravano di notte, lui la raggiungeva vestito della porpora cardinalizia e armato di spada così da potersi difendersi dai malintenzionati e curiosi.
Fiammetta e i Borgia, l’eredità della cortigiana fiorentina
Fiammetta era una cortigiana considerata onesta, vale a dire di uno stato sociale elevato. Infatti, divenne la favorita del Cardinale Iacopo Ammannati Piccolomini, noto umanista che in punto di morte le lasciò tutti i suoi beni. Tale decisione destò molto scalpore tanto che Papa Sisto IV Della Rovere decise di istituire una commissione apposita per organizzare la gestione del lascito ereditario del Cardinale Ammannati Piccolomini.
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Il testamento comprendeva un complesso costituito da una vigna con casino presso Porta Viridaria, una casa con torre in Vicolo della Palma, una casa in Via dei Coronari tuttora esistente e la casa in Via degli Acquasparta.
Il palazzo incantato
Il palazzo quattrocentesco si sviluppa su due piani sormontati da un’altana con un porticato davanti sorretto da colonne. Secondo alcune fonti, Fiammetta Michaelis non abitò mai all’interno di tale edificio, preferendo la casa di Via dei Coronari.
A quanto pare, la struttura venne affittata e attraverso l’affitto Fiammetta ricavò 26 ducati l’anno. Nel 1512 la cortigiana morì e lasciò la sua eredità al figlio Andrea, identificato nel testamento come “fratello”.
Dopo la sua morte
Fiammetta fu sepolta nella chiesa di Sant’Agostino, segno che la cortigiana aveva raggiunto un certo livello nella società. Da ciò si evince anche il fatto che il quartiere dove vi era la casa a lei intestata compariva già nella pianta di Roma come piazza Fiammetta. Dopo la sua morte, il palazzo passò di proprietà in proprietà fino ad arrivare nelle mani della famiglia Bennicelli nei primi anni del Novecento.
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