Nota come la città dei papi, Anagni è un comune italiano situato in provincia di Frosinone. E’ stata la residenza e sede papale da tutti conosciuta come il borgo dello schiaffo. Cosa si intende? Scopriamolo.
A cosa fa riferimento lo schiaffo di Anagni?
E’ Bonifacio VIII il protagonista dello schiaffo di Anagni. Giurista, fondatore dell’Università La Sapienza di Roma e organizzatore del primo Giubileo, nel 1300, un tipo arrogante, egocentrico, avido di soldi e potere. Fu l’ultimo che concepì il pontefice come la più alta autorità spirituale e politica della cristianità, superiore ai sovrani.
Bonifacio VIII iniziò ad immischiarsi nelle vicende politiche di ogni parte. In primo luogo fece arrestare Benedetto Caetani, nato ad Anagni intorno al 1230, eletto papa 4 giorni dopo l’abdicazione di Celestino V, poiché temeva che i cardinali francesi a lui ostili potessero nominarlo antipapa.
Bonifacio era molto odiato sia all’interno che fuori dallo Stato Pontificio tanto che alcuni membri della Curia e dell’aristocrazia romana capeggiati dai cardinali Pietro e Giacomo Colonna gli si rivoltarono contro. Molti ritenevano che la sua elezione fosse illegittima e per questo nel 1297 lo dichiararono decaduto.
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Papa Bonifacio VIII scomunicò i due cardinali, confiscò i loro beni e nel 1299 fece abbattere Palestrina, roccaforte dei Colonna. La coppia fu costretta a rifugiarsi in Francia ma non perse occasione di mettere in atto una rivincita.
I due cardinali si fecero aiutare dal re Filippo IV il Bello, che non accettò mai la sottomissione al papa, riuscendo a processarlo, a giugno del 1303, per privarlo del potere ecclesiastico. Non solo, anche la borghesia supportò la coppia dei cardinali e il re e i primi giorni di settembre di quell’anno assaltarono il palazzo pontificio, catturarono il papa e lo tennero prigioniero.
Secondo alcune fonti, misero in atto alcune ingiurie nei confronti di Bonifacio VIII, per questo motivo si parla dello schiaffo di Anagni. Sembra che il papa riuscì a salvarsi solo grazie all’intervento dei suoi concittadini. Fece rientro a Roma il 25 settembre dove morì due settimane dopo.
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