L’Antico Caffè Greco – per ora – non chiude. La notizia è arrivata proprio all’ultimo momento, quando l’ufficiale giudiziario incaricato di apporre i sigilli ha invece dato comunicazione che tutto è rimandato all’8 Gennaio 2020. I gestori hanno ancora un po’ di tempo, dunque, per trovare un accordo con l’Ospedale Israelitico. I titolari hanno parlato di una trattativa in corso ancora lontana da una risoluzione; tuttavia questa proroga fa ben sperare.
La notizia ha radunato nell’Antico Caffè Greco alcuni politici – come Maurizio Gasparri e Vittorio Sgarbi – amanti di quel luogo, e L’Ambasciata di Polonia a Roma ha espresso la sua preoccupazione per la chiusura. Al carosello di interventi a favore del locale si aggiunge l’intervento del Mibact. Infatti l’Antico Caffè Greco, con decreto del ministro per la Pubblica istruzione del 27 luglio 1953, è stato dichiarato sito di interesse culturale.
“perché, fondato nel 1765 e successivamente più volte abbellito con decorazioni e cimeli di interesse storico ed artistico… Costituisce oggi un vario e pregevole esempio di pubblico ritrovo sviluppatosi attraverso due secoli di vita per la ininterrotta consuetudine da parte di artisti di ogni paese di frequentare le sue ospitali e raccolte salette, per circa 200 anni”.
Pertanto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ha espresso il proprio impegno, attraverso la Soprintendenza speciale Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, nella valutazione dei beni mobili che devono essere considerati di pertinenza dell’immobile. Inoltre sarà centrale il riconoscimento del valore storico e culturale del locale.
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Antico Caffè Greco di Roma rischia di chiudere: l’iniziativa per salvare lo storico bar in Via dei Condotti
17 ottobre – Una maratona culturale per salvare l’Antico Caffè Greco dallo sfratto. Ecco cosa hanno progettato le associazioni culturali romane al fine di scongiurare la chiusura del noto caffè storico della Capitale. Infatti il caffè ha alle spalle una controversia fra il gestore e il proprietario – l’Ospedale Israelitico – per via del prezzo dell’affitto. Il locale ha resistito fino ad oggi grazie al costante passaggio di clienti – complice la zona pullulante di turisti – ma anche grazie alla sua fama. L’Antico Caffè Greco è stato frequentato nei secoli da personaggi di altissimo calibro, artisti e intellettuali – da Goethe a Orson Welles. La sua chiusura rappresenterebbe una grandissima perdita per Roma.
Pertanto le associazioni promotrici di cultura romane si sono attivate con una splendida protesta pacifica. Dal 16 al 22 Ottobre, nella sala rossa del caffè in via Condotti 86, si susseguiranno letture, musica, poesia e teatro.
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Affitto troppo alto, per l’Antico Caffè Greco arriva lo sfratto
27 Gennaio – L’Antico Caffè Greco di Roma in via Condotti rischia di chiudere. Sembra impossibile ma sta succedendo. Per chi non lo conoscesse, il caffè è uno dei più importanti punti di riferimento culturali della città – antica e moderna. Meta di turisti, ma soprattutto di romani, il caffè è punto di riferimento di intellettuali e personalità di spicco della Capitale. Con oltre 300 opere esposte nelle sale, il caffè è la più grande galleria privata di opere d’arte aperta al pubblico al al mondo.
L’Antico Caffè Greco di Roma cambia gestore. Il 20 febbraio prossimo, quello attuale, Carlo Pellegrini, dovrà molto probabilmente abbandonare lo storico locale di via Condotti, dopo una disputa giudiziaria con il proprietario del caffè, l’Ospedale Israelitico, terminata il 20 dicembre scorso con una sentenza di sfratto.
Sfratto per il caffè storico di Roma? Ecco cosa sta succedendo
Il 30 settembre 2017 è scaduto il contratto d’affitto di Pellegrini. Per mandare avanti lo storico caffè letterario della capitale – datato 1760 – pagava la ‘modica’ cifra di 16 mila euro al mese. Un corrispettivo che – considerando la zona di pregio e l’alto valore artistico e culturale del locale – non era ritenuta sufficiente dal proprietario.
Pellegrini ha provato anche a ottenere un affitto bloccato, cosa che l’Ospedale Israelitico non ha mai accettato. Anzi, secondo quanto riporta Il Messaggero, il nuovo gestore potrebbe doversi adeguare ai canoni della zona, rischiando di dover sborsare anche fino a 180 mila euro.
Una somma davvero rilevante, che non tutti saranno disposti a versare per continuare a utilizzare il locale come bar. Ma per cambiare la destinazione d’uso della prestigiosa struttura bisognerebbe rivolgere al Ministero dei Beni Culturali, visto che su arredi, opere d’arte e suppellettili che impreziosiscono l’Antico Caffè Greco esiste un vincolo storico-artistico.
Cambiare la destinazione d’uso dell’esercizio commerciale appare, dunque, piuttosto difficile, anche perché non tutte le attività sono compatibili con la storia e la tradizione del locale. A confermarlo è stato Giovanni Naccarato, direttore generale dell’Ospedale Israelitico, che al quotidiano romano ha anche ribadito l’intenzione della proprietà di ottenere dai nuovi gestori il pagamento di “un prezzo d’affitto in linea con i canoni di via dei Condotti”.
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