Sono molti gli edifici e i monumenti antichi di Roma. L’edificio più longevo è il Tempio di Ercole Vincitore, risalente al 120 a.C.
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Qual è l’edificio più antico di Roma?
Per rispondere a questa domanda si potrebbe pensare di puntare il dito contro il Colosseo o il Pantheon. Sono d’altronde alcuni dei monumenti più famosi e che maggiormente comunicano antichità agli occhi dei visitatori della capitale.
Eppure la risposta non appare così scontata e per scovare l’edificio più antico di Roma bisogna addentrarsi nelle strade meno conosciute, fino ad arrivare a Piazza Bocca della Verità.
Si tratta del Tempio di Ercole Vincitore, vicino al Tempio di Portuno e risalente al 120 a.C. La costruzione del Colosseo risale infatti solamente al 70 d.C., mentre il primo Pantheon, successivamente ricostruito, è del 27 a.C.
Entrambe le date non si avvicinano nemmeno lontanamente a quella della costruzione del Tempio di Ercole Vincitore. Ad ogni modo il tempio in Piazza Bocca della Verità avrebbe perso questo speciale primato se non fosse andato perduto il Tempio di Giove Statore, che risaliva addirittura al 146 a.C.
Il Tempio di Ercole Vincitore
L’edificio viene spesso scambiato con il Tempio di Vesta a causa della sua forma circolare, ma il Tempio di Ercole Vincitore ha una storia e caratteristiche uniche.
Fu Marcus Octavius Herennus ad ordinarne la costruzione, poi realizzata dall’architetto Hermodoros di Salamina. Il tempio venne dedicato al culto di Ercole Oleario, protettore del commercio e della transumanza dei greggi. Il motivo risiede nella corporazione di appartenenza di Marcus Octavius Herennus, che era proprio quella dei commercianti. Da qui deriva anche la sua posizione strategica nel Foro Boario, dove transitava il bestiame, che rappresentava uno dei centri nevralgici per il commercio di Roma. Si trattava anche di un edificio importante per il suo significato simbolico. Rappresentava la potenza del ceto equestre, contrapposta a quella degli optimates di Roma. Il tempio riprende infatti le fattezze del Tempio di Ercole Invitto distrutto nel XV secolo, eretto proprio dalla nobilitas romana.
L’edificio rimase in piedi per molti secoli, e tutt’ora non è stato demolito, grazie alla sua conversione in chiesa. Nel XII secolo, infatti, il tempio fu trasformato nella chiesa di Santo Stefano delle Carrozze e, dalla metà del XVI secolo, fu dedicato a Santa Maria del Sole, in seguito al ritrovamento nel Tevere di un’immagine della Vergine considerata miracolosa. L’interno dell’edificio conserva ancora un affresco della Madonna col Bambino e Santi, della fine del XV secolo.
Dopo molti restauri, tra cui spicca quello ad opera di Giuseppe Valadier nel XIX secolo, il Tempio di Ercole Vincitore è ancora in piedi dal 120 a.C.