Piazza del Campidoglio è il cuore politico della città di Roma. Realizzata in parte da Michelangelo tra il 1534 e il 1538, questo luogo offre ai suoi visitatori un curioso effetto ottico, frutto di uno stratagemma cui ricorse l’artista quando realizzò il progetto: l’antiprospettiva.
L’antiprospettiva di Piazza del Campidoglio
Se vi è mai capitato di passare in Piazza del Campidoglio, non vi sarà certamente sfuggita l’illusione ottica che coglie impreparati e sorprende.
Salendo la grande scalinata, infatti, si ha come l’impressione che l’edificio sullo sfondo, il Palazzo Senatorio, appaia molto più vicino e largo di quanto non sia nella realtà.
Questo effetto è dovuto a una particolare tecnica utilizzata dal grande Michelangelo che si occupò della realizzazione del progetto, sebbene non riuscendo a portarlo a conclusione.
Come funzione l’antiprospettiva
L’effetto visivo che rende il Palazzo Senatorio più grande e vicino agli occhi di chi sale verso la Piazza del Campidoglio a Roma è dovuto essenzialmente a due fattori: la pianta trapezoidale e la disposizione dei palazzi circostanti.
Elementi concepiti per creare la cosiddetta prospettiva rallentata, un’illusione ottica che grazie alla divergenza delle linee conferisce minore profondità all’ambiente, modificando la percezione visiva del palazzo sullo sfondo della piazza.
Tra l’altro, la cosa curiosa è che tutto nacque per caso: a causa di un angolo già esistente di 80° tra due edifici, Michelangelo aveva difficoltà a realizzare una tradizionale pianta rettangolare per la piazza e optò per una forma trapezoidale. E se oggi ne stiamo ancora parlando, vuol dire che la scelta si rivelò azzeccata.
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