Avete mai sentito parlare dell’Arco degli Acetari a Roma? Senza dubbio è un luogo unico e ineguagliabile dove la storia e la natura diventano un’unica cosa.
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Situato nei pressi di Campo De Fiori, raggiungibile attraverso uno stretto sottopassaggio in via del Pellegrino, dopo il civico 19, si arriva proprio ad un’antica casa. Curiosi? Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Arco degli Acetari a Roma, un po’ di storia
L’Arco degli Acetari ha un aspetto che rimanda al Medioevo ma allo stesso tempo riesce a restare un pezzo unico rispetto ai monumenti restanti della città tanto da sembrare di essere in un’altra epoca. Caratterizzato da abitazioni tipicamente medievali, all’interno di una piccola piazza in cui vi è racchiusa tutta la bellezza.
L’Arco degli Acetari prende il nome dalla parola Acquacetosari comunemente conosciuta con Acetosari. Il termine fa riferimento a a tutti i venditori di acqua acetosa che qui possedevano i loro depositi per poi andare a distribuire l’acqua al mercato di Campo de’ Fiori che si trovava nelle vicinanze.
Cosa vedere all’Arco degli Acetari
Oltre ad essere una via caratteristica è anche un luogo in cui poter ammirare una fontana da cui all’epoca veniva presa l’acqua acetosa. La sostanza era sia potabile che curativa tanto che gli acetosari, i mercanti, iniziarono a venderla nei mercati di Roma.
Così Alessandro VII, fece costruire sia la fontana che ancora oggi è possibile vedere sia dedicò un’esedra, raggiungibile mediante una scalinata che, dalla fontana, porta in basso.
La costruzione è interamente in marmo di travertino, sull’esedra vi sono tre nicchie, in ognuna delle quali vi è lo stemma dei Chigi. Il progetto è stato eseguito dal pittore seicentesco Andrea Sacchi o dall’architetto Marco Antonio De’ Rossi.
Chiunque voglia raggiungere tale posto lo potrà fare dalla stazione di Acqua Acetosa.
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