Baldacchino di San Pietro, il significato nascosto dalle api araldiche

La Basilica di San Pietro rappresenta uno dei monumenti più maestosi della Capitale. Simbolo della cristianità e della storia di Roma, sono molte le opere che rendono la Basilica di San Pietro uno dei luoghi più amati della Capitale.

Basilica di San Pietro – Shutterstock

Tra le storie della Basilica, una in particolare risplende nel bronzo: quella del Baldacchino di San Pietro opera di Gian Lorenzo Bernini. Questa monumentale struttura, che si erge sopra l’altare papale, non solo rappresenta un capolavoro dell’arte barocca, ma racchiude anche uno dei simboli più significativi del pontificato di Urbano VIII: le api araldiche della famiglia Barberini.

Papa Urbano VIII, nato Maffeo Barberini, apparteneva infatti alla nobile famiglia Barberini, la cui influenza nel XVII secolo a Roma era particolarmente forte. Durante il suo papato (1623-1644), Urbano VIII non solo si impegnò a promuovere le arti e la cultura, ma commissionò anche opere di grande impatto simbolico che esaltassero il ruolo della sua famiglia e il suo legame con la Chiesa. Il Baldacchino di San Pietro, realizzato tra il 1624 e il 1633, è un esempio chiave di questa sua dedizione.

Le api araldiche nello stemma Barberini

Baldacchino di San Pietro – Shutterstock

Lo stemma della famiglia Barberini, situato nel Baldacchino, raffigura tre api disposte su uno sfondo blu, accompagnate dalla tiara papale e dalle chiavi di San Pietro, volte a sottolineare l’unione tra il potere temporale e quello spirituale.

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La scelta di questo animale, piccolo ma operoso, riflette valori come la laboriosità, la fedeltà e la dedizione, ideali che la famiglia Barberini voleva rappresentare attraverso il proprio stemma e che ben si allineano con la missione della Chiesa stessa.

Il restauro del Baldacchino in tempi record

Negli scorsi mesi, il Baldacchino è stato sottoposto a un restauro meticoloso, mirato a esaltare le parti dorate e i preziosi marmi delle colonne, un lavoro complesso che si è concluso in tempi record, in soli nove mesi. Grazie a questo restauro, è ora possibile ammirare quest’opera in tutta la sua magnificenza, riscoprendo i dettagli unici che raccontano la storia della Basilica di San Pietro e l’eredità della famiglia Barberini.