Avete mai visto attentamente la Barca dei migranti a Piazza San Pietro? Significato, storia e altri dettagli sulla scultura
Roma non è una semplice città, è un museo a cielo aperto che ogni giorno regala ai cittadini e ai visitatori opere d’arte, racconti inediti e storie uniche. Ogni via ha qualcosa di particolare e lascia il segno così come ogni monumento, alcuni ancora troppo sconosciuti. A Piazza San Pietro, per esempio, vi è la Barca di migranti realizzata dall’artista canadese Timothy Schmalz. La scultura racchiude in sé un grande significato che in pochi sanno.
Barca dei migranti, l’opera di Shmalz
Barca dei migranti è una delle opere più note di Schmalz, sita in Piazza San Pietro. Il suo titolo originale è “Angels Unawares”, angeli inconsapevoli. “Per due anni, ho riflettuto sul modo di scolpire questo passaggio della Lettera agli Ebrei: «Non trascurate l’ospitalità verso gli stranieri, perché è così che alcuni senza saperlo hanno accolto degli angeli»“. Ha spiegato l’artista che l’ha realizzata.
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L’idea dello scultore è quella di fare rimando all’antica tradizione di raffigurare l’uomo sofferente come imago Christi. Infatti, ha realizzato l’affamato, il malato, il pellegrino, il migrante, lo schiavo con i segni e le stimmate di Gesù.
L’opera poi si collega al colonnato della piazza, progettato dal Bernini, che rappresenta un abbraccio che accoglie tutti. “La mia scultura, che rappresenta persone provenienti da tutto il mondo, sembra quasi navigare verso la basilica di San Pietro, come a rinforzare ancora l’idea che la Chiesa è accogliente e ama tutti”. Ha affermato.
140 personaggi come le 140 statue del colonnato che mostrano emozioni, sensazioni vissute ogni giorno dai passanti che possono rivedersi in ognuna di loro.
La scultura di Schmalz
Molte delle opere si Schmalz sono emerse a partire dal 2016, durante l’Anno santo della Misericordia in relazione al fatto di ricordare sempre che aiutare i bisognosi è un’opera di carità ma allo stesso tempo una nuova preghiera, un incontro diretto con il Signore Gesù.
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In più occasioni l’artista ha sostenuto che la scultura è una delle più grandi forme di comunicazione, in quanto occupa uno spazio tridimensionale reale. Inoltre, si contraddistingue dal fatto che può essere essere installata all’aperto e in questo modo le persone riescono a legarsi di più alla Chiesa e a tutte le tematiche che la riguardano.
FOTO: SHUTTERSTOCK