Il Teatro Stanze Segrete è una delle belle realtà della nostra capitale, un luogo che vive una continua metamorfosi e che, di stagione in stagione, muta e si rinnova non solo nel ricco cartellone, ma anche e soprattutto nella sua struttura.
Lo spettacolo attualmente in scena stupisce non solo per il tema, ma anche per la location.
‘Buscetta, Santo o Boss?’, di Vittorio Cielo, porta il pubblico ad essere sì spettatore, ma soprattutto testimone di un interrogatorio. Il classico specchio che siamo abituati a vedere in tanti film e serie tv crime è la linea che delimita una stanza in cui si muovono i due protagonisti e l’illusione è perfetta.
Dall’altra parte dello specchio Ennio Coltorti non interpreta, si trasforma improvvisamente in Tommaso Buscetta e racconta la sua storia al giovane funzionario dell’FBI, interpretato da Matteo Fasanella.
Il boss ripercorre anni di storia oscura della nostra Repubblica, con un tono quasi sofferto e rassegnato ma mai condiscendente.
La performance di Coltorti è eccellente, la sua fusione col personaggio è quasi totale e lo stesso si può dire di Matteo Fasanella che accompagna con estrema perizia la ‘confessione’ e che, nel faccia a faccia con un attore di più ampia esperienza, riesce a tenere il ritmo senza mai perdere un colpo.
Molto del pathos deriva anche dalle bellissime musiche di Nicola Alesini che sottolineano i momenti importanti dello spettacolo e lo arricchiscono senza mai essere invasive.
Per tutto questo ‘Buscetta, Santo o Boss’ è uno spettacolo che va visto e che, sicuramente, non lascia indifferenti.
Buscetta, Santo o Boss?
Teatro Stanze Segrete, Via della Penitenza 3.
Di Vittorio Cielo
Con Ennio Coltorti e Matteo Fasanella
Idea scenica Ennio Coltorti
Disegno luci Iuray Saleri
Costumi Rita Forzano
Musiche Nicola Alesini
Regia Ennio Coltorti