Questa mattina 31 Marzo, nel quadrante di Piazza Sant’Eurosia, Giustino de Jacobis e Damiano Sauli, un’area è stata interdetta al traffico e alla circolazione. I residenti, vedendo le operazioni di chiusura, hanno inizialmente ipotizzato un intervento per far brillare un residuato bellico, magari ritrovato durante uno scavo. Invece, la realtà era ben diversa: la chiusura serviva per le riprese della serie televisiva “I Cesaroni”.

L’episodio ha sollevato interrogativi, soprattutto da parte di chi lavora nel settore cinematografico da decenni. Se è vero che grandi produzioni internazionali come “007 Spectre” o “Angeli e Demoni” hanno ottenuto permessi per chiudere intere strade – inclusi tratti strategici come il Lungotevere – è altrettanto vero che tali concessioni hanno comportato ingenti entrate per il Comune di Roma.

Sui social serpeggia il dubbio se anche una produzione come quella de “I Cesaroni” abbia regolarmente versato una quota adeguata per le agevolazioni ricevute, oppure se si sia “allargata” senza un giusto compenso, magari con la compiacenza di qualche amministratore municipale.

La questione merita attenzione, non solo per un principio di equità, ma anche per la trasparenza dell’amministrazione pubblica. Se una grande produzione hollywoodiana è tenuta a versare una somma considerevole per utilizzare il suolo pubblico, perché una produzione italiana, seppur popolare, dovrebbe godere di privilegi ingiustificati?

L’appello è quindi rivolto ai rappresentanti municipali: verificare i dettagli dell’accordo con la produzione de “I Cesaroni” e garantire che le regole siano rispettate da tutti, senza favoritismi. La cultura cinematografica è un valore per Roma, ma il suo sviluppo deve avvenire nel rispetto della legalità e dell’interesse pubblico.

I Cesaroni arrivano a Garbatella, la protesta degli abitanti: “Non le potevano fa quando le scuole erano chiuse?

Il ritorno della famiglia Cesaroni sul piccolo schermo dopo 11 anni ha scatenato l’entusiasmo dei fan, ma non altrettanto entusiasmo ha suscitato tra gli abitanti della Garbatella. Le riprese della settima stagione della celebre serie TV sono iniziate lo scorso 17 marzo, e dal 26 marzo all’8 aprile si svolgeranno proprio nel quartiere simbolo della serie, ma la scelta del periodo ha sollevato non poche polemiche tra i residenti.

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La presenza della troupe ha portato con sé un divieto di sosta h24 in piazza Damiano Sauli e in altre nove strade del quartiere, causando numerosi disagi per gli abitanti. La difficoltà nel trovare parcheggio ha spinto molti residenti a mobilitarsi, lanciando una petizione online e cercando soluzioni alternative per i propri veicoli. Si stima che, a causa delle restrizioni imposte dalle riprese, centinaia di posti auto saranno temporaneamente inutilizzabili.

A rendere ancora più accesa la protesta è stata la scelta del periodo: “Non le potevano fa quando le scuole erano chiuse?”, si chiedono molti residenti. In effetti, con le chiusure scolastiche di Pasqua e i successivi ponti del 25 aprile e del 1° maggio, l’impatto sulle attività quotidiane degli abitanti sarebbe stato decisamente minore. Il malcontento si è manifestato anche con la comparsa di scritte di dissenso in piazza, tra cui la più evidente: “Garbatella odia i Cesaroni”.

I Cesaroni 7: cosa sappiamo della nuova stagione

Nonostante le proteste, le riprese della settima stagione procedono. Questa volta saranno dodici gli episodi che riporteranno sugli schermi la famiglia più amata di Roma. La grande novità è che Claudio Amendola, oltre a vestire i panni di Giulio Cesaroni, sarà anche regista della serie. Una delle principali trasformazioni riguarderà la storica Bottiglieria Cesaroni, che diventerà un ristorante.

Nel cast torneranno alcuni volti storici, tra cui Max Tortora, Antonello Fassari, Nicolò Centioni e Federico Russo, mentre si vocifera anche sulla possibile partecipazione di Matteo Branciamore, Ludovico Fremont ed Elda Alvigini.

Mentre i fan attendono con ansia il ritorno della serie, gli abitanti della Garbatella dovranno convivere con i disagi della produzione. Resta da vedere se le proteste influenzeranno in qualche modo il programma delle riprese o se la magia dei Cesaroni riuscirà a riconquistare anche i residenti più scettici.